In Search and Destroy Atsushi Kaneko omaggia Osamu Tezuka

Nel futuro, dopo una lunga guerra che in cui sono serviti come carne da cannone, i robot sono la forza lavoro che occupa gli strati più bassi della società, al servizio degli esseri umani in una condizione di libertà quasi solo nominale, in una situazione sociopolitica non troppo diversa da quella del Sud Africa post Apartheid. Una ragazza, Hyaku, conduce una caccia spietata a un gruppo di robot. Ogni volta che ne uccide uno, asporta dal suo corpo una parte di un corpo umano. Il suo corpo, sottrattole quando ancora era una bambina. Alla ragazza si unisce Doro, un ladruncolo orfano che nasconde un segreto che gli potrebbe costare la vita. Dopo un’iniziale riluttanza, i due si danno manforte a vicenda in un percorso alla ricerca di sé stessi, e di una liberazione dalle catene del proprio passato. Search and Destroy, il manga di Atsushi Kaneko, è il remake di Dororo un grande classico del manga a opera di uno dei padri fondatori del genere, Osamu Tezuka. Nel fumetto di Tezuka Hyakumaru è un samurai del periodo Sengoku che recupera, a colpi di spada, le parti del suo corpo sottrattegli da un gruppo di demoni. Pur stravolgendone l’ambientazione, Kaneko approccia il lavoro di Tezuka con grande rispetto e umiltà ma senza rinunciare alla propria voce, cogliendo l’essenza della poetica del dio dei manga in un lavoro di modernizzazione che non perde mai di vista il senso dell’opera originale. In Search and Destroy c’è tutta la sintesi fulminante di Osamu Tezuka, c’è la sua capacità di fondere un world building di ampio respiro, dalle ambientazioni grandi e particolareggiate, con una narrazione solida e mai dispersiva. La scelta di Kaneko è di stringere il fuoco, rinunciando a gestire la quantità esorbitante di situazioni e personaggi presenti nei fumetti di Tezuka in favore di uno storytelling magari più snello ma che beneficia del grande lavoro sul ritmo di cui sono in grado i migliori mangaka contemporanei.

 

 

Il segno grafico di Kaneko è fresco e personale, a tratti ricorda Ashen Victor, lo splendido spin off di Yukito Kishiro ambientato nel mondo di Battle Angel Alita con il suo tratto spesso, i suoi neri pieni che danno un senso di grande solidità e tridimensionalità a tavole che ben supportano l’intensità tragica della vicenda dei personaggi. Search and Destroy è un’opera profonda e rabbiosa al tempo stesso, di quella rabbia che parla alla pancia ma che alla fine, realisticamente, non indulge si crogiola in sé stessa ma desidera estinguersi e ritrovare la pace. Ed è questa ricerca di pace, e di un nuovo inizio, che rende tanto possibile, e tanto soddisfacente, immedesimarsi nei panni dei protagonisti giustificandone anche gli atti all’apparenza più discutibili. Search and Destroy, in definitiva, mette in scena un canovaccio classico che scongiura il pericolo del cliché e del già visto grazie alla maestria di Atsushi Kaneko di raccontare storie, percorrendo con successo il sentiero tracciato da Osamu Tezuka. La serie è edita da J-Pop ed è disponibile in un cofanetto che raccoglie tutti e tre i volumi (euro 22,50).