Arriva un ricco Taranto Horror Film Festival n.6

Da  domani, fino al 29 ottobre,  c’è la sesta edizione del Taranto Horror Film Festival, che propone 30 titoli in proiezione, provenienti da tre continenti, fra lunghi, corti, prime nazionali, anteprime, più talk e ospiti internazionali. Il direttore artistico Davide Di Giorgio e il presidente Massimo Causo hanno preparato un programma consistente e variegato. La sezione Nuove tendenze presenta sei lungometraggi: Almamula, di Juan Sebastián Torales, coprodotto da Argentina, Francia e Italia, è un racconto d’atmosfera sul conflitto tra conservatorismo e superstizione, tra spiritualità e passione carnale; il giapponese Best Wishes to All, di Yuta Shimotsu, è una parabola ipnotica sulla ricerca della felicità alle prese con la crudeltà del mondo; l’americano Black Mass è il folgorante esordio alla regia della scream queen Devanny Pinn, presentato in prima nazionale e che rievoca le gesta del serial killer Ted Bundy; dalla Norvegia arriva Good Boy di Viljar Bøe, che parte come un bizzarro racconto sulla nascita di una coppia, ma diventa un apologo beffardo sulla sopraffazione reciproca; Moon Garden (prima nazionale) di Ryan Stevens Harris, artista, montatore e già tecnico del suono per Roland Emmerich, è al contrario una favola nera che recupera il gusto anni Ottanta di un cinema “analogico”; infine ancora dagli Stati Uniti c’è New Life (anch’esso in prima nazionale) diretto da John Rosman, il film rilegge il filone batteriologico attraverso le storie di due donne: una in fuga dopo aver contratto il virus, l’altra incaricata di catturarla. (In apertura un’immagine tratta da Blackout di Larry Fessenden).

 

Newlife di John Rosman

 

Per quanto riguarda, invece, il concorso cortometraggi si spazia dalla conservazione dei corpi alla caccia alle streghe, dall’invasione aliena al body horror, passando per lavori di animazione e tanto altro. Tra innovazione e ricerca di stili e linguaggi, la sezione Off Horror proporrà invece il visionario mediometraggio sudcoreano The Fifth Thoracic Vertebra, di Syeyoung Park, dove tutte le promesse, le maledizioni, gli scarti e le attività incompiute quando una relazione finisce si incarnano in una creatura che banchetta con le vertebre delle sue vittime; il mediometraggio giapponese Flashback Before Death, di Rii Ishihara e Hiroyuki Onogawa, è un sogno, una fantasia che trasfigura la storia di fantasmi in un racconto poetico; l’americano Residency di Winnie Cheung (in prima nazionale) è un racconto metanarrativo horror sulla ricerca di un collettivo di dieci artiste; sempre dagli Stati Uniti, infine, Transmission di Mike Hurst (pure in prima nazionale) è un film mosaico basato sul channel-surfing, che diventa palestra di stili e continua ricerca creativa. Da evidenziare l’omaggio a William Friedkin, con la proiezione di un gioiello da riscoprire come il cortometraggio I serpenti della notte.

 

L’uomo lupo di George Waggner

 

Oltre al concorso, non mancheranno i titoli del passato, attraverso il consueto focus sul mostro dell’anno, quest’anno denominato L’ombra del lupo e dedicato al cinema dei licantropi, icone di mutazione. La selezione proporrà quattro titoli, a partire dall’inedito Blackout (in prima italiana e in concorso), che segna il ritorno di un nome fondamentale dell’indie americano come Larry Fessenden. A lui si affianca il capostipite, L’Uomo Lupo del 1941, diretto da George Waggner, prodotto dalla Universal e con l’indimenticabile Lon Chaney Jr. Sarà proposto anche Un lupo mannaro americano a Londra, di John Landis, del 1981 (film di chiusura), uno dei picchi assoluti del filone, manifesto del body horror. Chiude il focus As boas maneiras, di Juliana Rojas e Marco Dutra, del 2017, sensazionale rilettura contemporanea del mito, una favola della vita moderna sui temi del desiderio sessuale, della definizione di una famiglia, della metamorfosi del corpo, del classismo sociale. Il talk Taranto Horror Comics indagherà il rapporto fra la città bimare e le nuvolette “da paura”, alla presenza di Maurizio Cotrona (autore de La fame per Ottocervo), Alessio Fortunato (disegnatore di Dampyr per Sergio Bonelli Editore) ed Enzo Rizzi, che presenterà in anteprima esclusiva il nuovo Omnibus dedicato al suo celebre personaggio Heavy Bone, il serial killer di rockstar. La chiacchierata farà da preludio alla proiezione di Dampyr, di Riccardo Chemello, primo tassello del Bonelli Cinematic Universe.

 

Per info: https://monsterstarantohorror.com/