Al Man di Nuoro c’è Garry Winogrand con Women (Are Beatiful)

234 image-Aperta fino al 10 ottobre al Man di Nuoro, la mostra Winogrand. Women (Are Beatiful) a cura di Lola Garrido, realizzata in collaborazione con Chroma Photography, presenta per la prima volta in Italia, la collezione completa delle fotografie che, nel 1975, andarono a comporre il celebre volume di Garry Winogrand (1928-1984) Women are Beautiful, divenuto oggi un oggetto di culto. Immagini istantanee, qui proposte attraverso una serie di stampe originali che celebrano la figura femminile  con uno sguardo in cui si mescolano ammirazione e ironia, venerazione e sarcasmo. Un lavoro per molti aspetti controverso, parallelo a quello dei poeti della Beat Generation, a cui non furono risparmiate pesanti critiche. Se infatti agli occhi di alcuni interpreti le fotografie apparirono come una gioiosa riflessione sull’emancipazione della donna e sulla sensualità, altri – per la presenza di figure formose, in abiti sbracciati o minigonne, o per l’indugiare dello sguardo di Winogrand sui seni e i fondoschiena – le avvertirono invece come l’espressione contorta di una visione maschilista e misogina.
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Winogrand è stato uno dei più importanti cronisti della società americana, oltre che uno dei più celebri fotografi internazionali degli anni Sessanta e Settanta. Il suo sguardo sulle abitudini dei cittadini statunitensi, apparentemente distratto, quasi casuale, spesso ironico, fu influenzato soprattutto dalla fotografia sociale di Robert Frank e Walker Evans, che reinterpretò in una forma nuova e radicale. Winogrand individuò negli anonimi abitanti delle città americane il soggetto ideale per dare corpo alla propria visione del mondo, raccontando storie laterali, prive di copione o colpi di scena, catturate sempre in luoghi pubblici: nei parchi, allo zoo, nei centri commerciali, nei musei, negli aeroporti, oppure in occasione di manifestazioni politiche ed eventi sportivi.
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“Che cosa mi attrae in una donna? Parlo non dal punto di vista dell’uomo che cerca di conoscere una donna, ma del fotografo che scatta fotografie. So che non si tratta solo di bell’aspetto o di proporzioni fisiche. Credo di reagire alla loro energia, al modo in cui si muovono i corpi e i volti. Alla fin fine le fotografie descrivono pose e atteggiamenti che danno un’idea, un accenno della loro energia”.  

Garry Winogrand

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