Tutti a Parigi con Zaz

ZAZ-Paris-Album-frontcover+-300x300A quasi un anno dall’uscita di Paris, il suo quinto album, Zaz, nuova icona femminile della musica francese, non smette di raccogliere consensi. Fresca di un’estate di successi live, compreso il tutto esaurito al Festival Jazz in Marciac, ora l’aspetta un tour che la porterà a Tokyo e Osaka il prossimo novembre e approderà a Parigi il 30 e il 31 gennaio 2016, nientemeno che all’Olympia. Nell’attesa di capire se verrà premiata il 7 novembre con l’NRJ Music Awards, prestigioso premio francese assegnato dall’omonima radio privata sulla base delle segnalazioni del pubblico, la francesina tutto pepe ha preparato un curriculum di tutto rispetto: considerata la voce dell’anno da Télérama fin dall’esordio, nel 2010, con il singolo Je veux, Isabelle Geffroy (è il suo vero nome) ha inanellato una serie di premi e collaborazioni eccellenti, non ultime quelle con Quincy Jones e Charles Aznavour, da far impallidire le sue colleghe d’Oltreoceano.

 

ZAZ-Paris-«Yann_Orhan+

Compositrice, musicista e cantante sempre pronta a migliorarsi artisticamente e a sperimentare nuove strade, in questi anni Zaz si è spostata con nonchalance dal jazz al rock, dall’etnico al valzer musette, dai ritmi balcanici a quelli cubani mescolando in ogni disco tutti i generi musicali che l’hanno influenzata fin dalla più tenera età, quando studiava violino, pianoforte, chitarra e canto corale al Conservatorio di Tours e ascoltava Vivaldi ed Ella Fitzgerald con i suoi fratelli. Trentacinque anni, una voce tagliente, un po’ roca e terribilmente sensuale, Zaz è un talento eclettico con una sensibilità contemporanea (attiva nell’associazionismo e nelle battaglie umanitarie) e un bizzarro look post punk. Eppure sentirla cantare i grandi classici di Edith Piaf o di Yves Montand nel suo ultimo album sembra la cosa più naturale del mondo. Una prova diretta del suo talento? Se avete in programma di andare a Parigi, infilate le cuffie e seguite l’itinerario che canta nel brano Dans mon Paris, in chiave manouche, in cui vi guida lontano dalla città dei turisti per portarvi a Belleville o a Ménilmontant (alterco di periferia compreso): le crederete sulla parola. E non vorrete più tornare.

Questa la versione live di Zaz ospite d’onore della serata trasmessa da France 2 la scorsa primavera e intitolata La fête de la chanson française revise ses classiques: