Ant Head, l’ultimo imperdibile corto di David Lynch

Lanciato in occasione dell’ultima edizione del David Lynch’s Festival of Disruption (geniale fin dal titolo, la manifestazione è una full immersion nella galassia lynchiana), Ant Head è un cortometraggio in bianco e nero creato come supporto per l’uscita del lavoro della Thought Gang, progetto musicale nato dalla collaborazione fra il regista e il fidato Angelo Badalamenti. Per Lynch:”Chiamatela musica moderna adoro questo suono. La realtà non è esattamente il posto che la gente cerca per fuggire…”; per il compositore:” Non c’erano canovacci sonori, né parti orchestrali già pronte, davamo semplicemente un tempo e una chiave iniziale, chiedendo ai musicisti di suonare come veniva, sia ritmicamente che armonicamente…” Il materiale è stato inciso fra il 1992 e il 1993, perché sia rimasto inedito per decenni non è dato sapere. Il suono è chiaramente di derivazione jazz ma galoppa verso un caos organizzato che fa lo slalom fra rumorismo, stomp, svraincisioni elettroniche, improbabili be-bop, ossessionanti groove..Il cortometraggio dura 13 minuti e scaraventa  lo spettatore in un  disturbante immaginario angoscioso dove troneggia una figura antropomorfa che si ritrova con una testa formata da un pezzo di formaggio attaccato da formiche. Con riferimenti certi come l’ Urlo di Munch, lo strano personaggio emerge da un paesaggio chiuso, soffocante, abitato dai  classici pali elettrici e rimane imperturbabile alle devastazioni che sta subendo il suo volto.