Robert Pattinson e l’ironia del West: Damsel dei Zellner Bros.

Sono due figli del Sundance i fratelli David e Nathan Zellner, quasi non c’è bisogno di rimarcarlo: dandismo cinefilo accreditato nelle alte sfere, in arrivo da Salt Lake City anche con questo western scherzoso intitolato Damsel (Concorso). In cartellone ci sono Robert Pattinson e Mia Wasikowska, divi dispersi in una pionieristica frontiera che li vede protagonisti di una storia d’amore in controbattuta, come un po’ tutto il film. Che nasce dalla grande passione dei Zellner Bros. per il western (“We are HUGE fans of western” dicono a caratteri cubitali nelle note di produzione) e si traduce in un atto di irrisione affettuosa e di decostruzione dei topos di genere. Insomma, cinema in controbattuta, come del resto, la storia che il film racconta: quella di un sentimento coltivato a distanza, nel sogno di un probabile gesto d’amore colto durante una serata danzante da Samuel Alabaster. L’ardimentoso  pioniere si proietta per questo nel più selvaggio West in cerca della sua amata Penelope: la ragazza è stata portata via da un prepotente colono e Samuel si è messo sulle sue tracce per liberarla e chiederle di sposarlo. I Zellner Bros. insistono sulla caratterizzazione sopra le righe ironiche del personaggio, affidandosi a un Robert Pattinson che irrompe nella scena tutta fango sudore e polvere da sparo con aria impomatata, trascinandosi dietro un pony come regalo di nozze per la sua amata.

 

Il contrappunto con la disgraziata umanità che lo circonda è scritto anche nell’accordo che ha stretto con il sedicente predicatore Parson Henry interpretato da David Zellner: un poveraccio che abbiamo conosciuto nel surreale incipit, mentre attende nel deserto una diligenza in ritardo e riceve da un reverendo stanco della vita la bibbia e il costume da uomo di dio col quale ora dovrebbe sposare Samuel e Penelope. E’ questo il motivo del viaggio che i due compiono attraverso il selvaggio West, per raggiungere una meta d’amore che però riserverà qualche sorpresa. Il film è una commedia in costume dispersa nel contrappasso del genere di riferimento, roba tutto sommato senza grandi qualità né grandi difetti, tipico prodotto indie americano in cui ci si perde senza volerlo. Il progetto prende forma attorno alla firma degli autori e sulla presenza scenica in realtà poco convincente di Robert Pattinson. Indubbiamente meglio concentrarsi sulla figura volitiva e netta della Wasikowska.