Su Sky Non ti presento i miei di Clea DuVall, commedia natalizia in salsa LGBT+

Nel consueto panorama delle commedie romantiche di Natale, genere che per tradizione si presenta tenacemente ancorato alle medesime dinamiche e situazioni, c’è quest’anno un film che a suo modo rappresenta una novità; si tratta di Non ti presento i miei (in originale Happiest season, la stagione più felice, ovvero il periodo del Natale) titolo che in italiano richiama esplicitamente la commedia con Ben Stiller e Robert De Niro per un gioco di parole pur senza avere niente a che fare con il film di Jay Roach di ormai vent’anni fa. La regista e sceneggiatrice Clea DuVall, qui al suo secondo lungometraggio dopo The intervention, già conosciuta come attrice dichiaratamente lesbica e attivista per i diritti della comunità LGBT+, maneggia un materiale che conosce bene e che è in parte autobiografico. La novità principale di Non ti presento i miei sta nella decisione di scardinare i canoni dell’eteronormatività scegliendo di mettere in scena una coppia di ragazze lesbiche, Abby e Harper interpretate da Kristen Stewart e Mackenzie Davis, che vivono felicemente la loro storia d’amore da quasi un anno. Per Abby il Natale non è un momento felice, anzi lo odia proprio dal momento in cui i suoi genitori sono morti lasciandola sola all’età di diciannove anni; quando però Harper le propone di seguirla a casa della sua famiglia per trascorrere insieme le feste la ragazza accetta, vedendo in quell’occasione anche il momento perfetto per chiedere ufficialmente la mano dell’amata alla presenza dei genitori.

 

 

Sarebbe tutto fantastico, se solo non fosse per un piccolo particolare: Harper non ha mai detto alla sua famiglia di essere lesbica per timore di perdere il suo status di figlia prediletta e non può farlo nemmeno ora per non rischiare di compromettere la carriera politica del padre Ted (Victor Garber), in corsa per il ruolo di sindaco della città. La benestante famiglia Caldwell infatti vive immersa in un clima di apparente e scintillante perfezione, con la madre Tipper (Mary Steenburgen) alla continua ricerca dello scatto instagrammabile e le due sorelle di Harper, la competitiva Sloane (Alison Brie) che sposata e con i suoi due figli rappresenta il perfetto ideale di famiglia, e la stramba Jane (Mary Holland, qui anche co-sceneggiatrice insieme a DuVall), considerata invece la nota stonata della famiglia, quella da non tenere troppo in considerazione, senza particolari doti se non una marcata stravaganza. Suo malgrado Abby accetta di rimanere in incognito durante i giorni a casa Caldwell e di essere quindi conosciuta solo come l’amica orfana e coinquilina eterosessuale di Harper, ma la sostanziale incapacità di quest’ultima nel gestire la situazione ferisce e fa dubitare molto Abby, che si ritrova spesso relegata in un angolo. Le cose precipitano e il quadro che sembrava perfetto va in pezzi (non solo metaforicamente), anche se poco ci vorrà per rimetterli insieme più affiatati di prima; siamo pur sempre in una commedia romantica di Natale. Non ti presento i miei infatti resta un film dall’impianto narrativo classico in puro stile americano, che arriva in tempi perfetti e aggiornato nei contenuti. Non manca certo qualche cono d’ombra: l’idea di DuVall di porre l’attenzione sul cruciale momento del coming out è lodevole anche se poteva essere sviluppata meglio; quel momento arriva ma in maniera forse troppo sbrigativa, per far convogliare rapidamente la storia verso un sicuro happy ending. Nonostante qualche riserva però il film funziona, scorre in modo molto piacevole e riscalda gli animi invitando anche a una seconda visione, merito soprattutto di alcune scelte di cast azzeccatissime che danno vita a momenti di pura goduria, prima fra tutte la presenza di Kristen Stewart: luminosa ed evidentemente a suo agio nel ruolo e anche nel registro della commedia, è un mix di glamour, tenerezza e sensualità. Daniel Levy che interpreta John, l’amico gay di Abby, quello che un po’ tutti vorremmo avere (purché non si tratti di badare all’acquario dei pesci), capace di far sorridere con le sue battute sagaci e anche di emozionare parlando della difficoltà e dell’importanza del momento del coming out; e infine Aubrey Plaza nei panni di Riley, ex ragazza di Harper e a sua volta nascosta al tempo della loro storia, protagonista insieme a Stewart di una delle scene più belle e sincere dell’intero film, quella in cui le due donne si ritrovano in un bar faccia a faccia a darsi conforto sulle note del brano Must Be Santa.