Nel gennaio 1987 Warhol arrivò a Milano per inaugurare quella che sarebbe stata la sua ultima mostra, a poche decine di metri dal Cenacolo di Leonardo, nelle sale delle Stelline. Furono giorni di straordinaria effervescenza. La mostra ebbe una risonanza globale, proprio mentre sul Cenacolo stava lavorando Pinin Brambilla Bacilon per un restauro ventennale di storica importanza. Due fatti che avevano rimesso il capolavoro di Leonardo al centro dell’attenzione del mondo. Un viaggio di secoli accompagnati da Leonardo da Vinci e Andy Warhol, due protagonisti delle loro rispettive epoche che hanno avuto in Milano un loro punto di incontro, seppur a quattro secoli di distanza. In occasione delle celebrazioni per il V centenario della morte di Leonardo, fino al 30 giugno 2019, la Cripta di San Sepolcro a Milano, ospita LEONARDO & WARHOL. The genius experience, un’iniziativa, curata da Giuseppe Frangi, nata dall’idea del Gruppo MilanoCard, gestore della Cripta di San Sepolcro, in co-produzione con la Veneranda Pinacoteca e Biblioteca Ambrosiana, il Credito Valtellinese e MedialArt. Il percorso espositivo prende avvio dalla sala Sottofedericiana della Pinacoteca Ambrosiana e si apre con uno show multimediale che, attraverso immagini e musiche di grande suggestione proiettate con effetti a 360°, guiderà il visitatore nella Milano vissuta, disegnata e immaginata da Leonardo da Vinci per condurlo alla visione di The Last Supper di Andy Warhol, l’opera site-specific con cui nel 1987 il padre della Pop Art reinterpretò il Cenacolo leonardesco in occasione della sua ultima mostra. Si tratta di un itinerario scandito per temi che la mente visionaria di Leonardo aveva anticipato e che hanno segnato la storia e lo sviluppo di Milano. Il percorso narrerà l’uso delle acque, il rapporto con la terra e con la natura, l’innovazione tecnologica e quella architettonica che ha portato alla Milano dei grattacieli e del Bosco verticale. A Milano Leonardo inventa un nuovo modo di guardare il mondo con la sua pittura, con una capacità di osservazione che ha aperto strade allo sviluppo della scienza. Ma ci sarà anche la Milano della musica e quella solidale prefigurata dalla tavola dell’Ultima Cena, che approda alla tavola del Refettorio Ambrosiano e allo svelamento dell’opera di Warhol. Quindi, passando lungo il corridoio leonardiano, il percorso si chiuderà nella cripta della chiesa del Santo Sepolcro, un luogo a cui Leonardo era molto legato e che in una mappa del Codex Atlanticus, indicava come il vero centro di Milano.
“Milano 1482: da Firenze arriva Leonardo. Milano, 1987: da New York arriva Andy Warhol. Si distende sull’arco di questi 500 anni il percorso proposto con questa esperienza “immersiva”. Il più grande inventore di icone del XX secolo al termine della sua vita aveva reso uno straordinario omaggio ad una delle più grandi icone della storia, l’Ultima Cena di Leonardo. In questo modo Warhol non solo aveva “cavalcato” Leonardo, ma si è messo inconsapevolmente al suo servizio: così oggi attraverso il suo sguardo si capisce quanto sia a noi contemporaneo il genio di Vinci. È quello che il percorso cerca di proporre ai visitatori: conoscere la parabola milanese di Leonardo per capirne, grazie ad alcuni folgoranti spin off di Warhol, la portata universale”. Giuseppe Frangi