Contaminazione continua, ricerca, sperimentazione e avanguardia ovvero un cinema che non smette mai di interrogarsi, autori che non temono di mettere in discussione il loro lavoro, forma visiva sempre in movimento. Questo – come riporta il sito – è Filmmaker, festival internazionale di cinema dal 1980 che si svolge a Milano dal 18 al 28 novembre: undici giorni all’insegna di ecologia, ambiente, migrazioni, lavoro, conflitti, storie intime, il sentimento del nostro tempo e le nuove frontiere del cinema attraverso proiezioni, incontri, Q&A con le autrici e con gli autori, masterclass.
Ricco il programma dell’edizione 2022: 78 titoli provenienti da 20 paesi di cui 25 prime mondiali, 13 internazionali. Due sono i concorsi: “Internazionale” con Balkanica di Marianna Schivardi girato a Belgrado, Sarajevo e in Kosovo, Europe di Philip Scheffner sulla possibilità di iniziare una nuova vita nel quartiere della provincia francese di Chatellerault chiamato appunto Europe, l’atteso Fogo-fatuo di João Pedro Rodrigues, “fantasia musicale” queer ispirata dai pompieri, Hardly Working del collettivo austriaco Total Refusal, indagine etnografica sul lavoro e sulla vita quotidiana di alcuni personaggi non giocanti, ovvero le comparse digitali del videogioco Red Dead Redemption 2, The United States of America di James Benning, road movie basato sul libro di fotografie The Americans di Robert Frank, Nuit obscure – Feuillets sauvages di Sylvain George, girato a Melilla, l’enclave spagnola in Marocco, On a eu la journée, bonsoir in cui la regista Narimane Mari isi interroga sulla scomparsa del compagno, l’artista Michel Haas, Paradiso, XXXI, 108 di Kamal Aljafari, in cui le immagini di propaganda israeliana degli anni Sessanta e Settanta vengono scomposte e ri-significate con raffinata ironia, Tara di Volker Sattel e Francesca Bertin, ambientato sulle rive del torrente che scorre a pochi metri dall’Ilva di Taranto e The Natural History of Destruction di Sergei Loznitsa, evento speciale di apertura (venerdì 18 novembre alle 21 al Cinema Arcobaleno).
Il concorso “Prospettive” è invece riservato a registe e registi italiani under 35 e presenta 19 titoli. Ci sono poi i sei film presentati Fuori concorso, la Retrospettiva “Ruth Beckermann, l’immagine della parola”, che presenta per la prima volta in Italia l’opera completa della regista austriaca (classe 1952) con 17 titoli tra cui l’anteprima di Mutzenbacher (vincitore della Berlinale Encounters 2022) e un incontro con gli studenti della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti il 21 novembre. E ancora: in “Fuori formato” l’omaggio a Mark Rappaport: il cinema tra parentesi con sei titoli tra cui Rock Hudson’s Home Movies (1992) e i suoi video-saggi sul cinema. La sezione “Teatro Sconfinato” propone Siamo qui per provare di Greta De Lazzaris e Jacopo Quadri sul lavoro di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini per arrivare allo spettacolo Avremo ancora l’occasione di ballare insieme mentre “Filmmaker Expanded” assegnerà il premio Gradi di libertà, il primo dedicato alla migliore opera di realtà virtuale italiana. E ancora, l’omaggio a Zelemir Zilnik e la masterclass di Béla Tarr che il 24 novembre sarà in sala a introdurre.
Venerdì 25 novembre su Rai 3 Fuori Orario cose (mai) viste dedica un’intera puntata a Filmmaker all’1.35 alle 6. Il film di chiusura è Una giornata nell’archivio di Piero Bottoni di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e Il Posto di Mattia Colombo e Gianluca Matarrese (domenica 27 novembre alle 21.30 sempre al Cinema Arcobaleno, immagine in apertura).
Tutto il programma è disponibile qui