Karan and Nanc in Open Range

Felice House rilegge il western. Al femminile

Rebekah Wayne in True Grit

Felice House è una pittrice figurativa statunitense che si sforza, attraverso i suoi ritratti di donne, di creare un contrappunto alle rappresentazioni femminili passive che si trovano nella tradizione storica dell’arte e nella cultura mainstream. Il suo lavoro sfida gli stereotipi e incoraggia il pubblico, in particolare le donne, a mettere in discussione le nozioni preconcette di genere e potere. Felice House ha anche una grande passione per il western. Partendo dalla provocatoria domanda: “E se John Wayne fosse una donna?” dal 2013 ha iniziato a dipingere la serie Re-Western. La raccolta di opere è una rivisitazione dei suoi western preferiti scelti con protagoniste femminili, donne al posto di attori come James Dean, John Wayne o Clint Eastwood. “Direi che nella cultura di oggi ritrarre le donne senza oggettivarle è un atto intenzionale e politico”- ha dichiarato la House al Washington Post –  “La norma culturale storica dell’arte è quella di ritrarre le donne per esaltare la loro bellezza sessuale e incoraggiare la possessività. Per secoli gli uomini hanno dipinto immagini di donne per gli uomini. Ora che le donne hanno accesso all’istruzione e alla formazione possiamo dipingerci come vediamo noi stesse”. Il modo migliore per mettere sotto attacco l’immaginario maschile è occuparsi di cowboy:”La tradizione cinematografica western è così consolidata; così accettata; così mitizzata che sembra immutabile. Adoro il genere e, allo stesso tempo, quando mi siedo per guardare un western, mi capita di arrabbiarmi. Per la maggior parte, i ruoli sono totalmente inaccessibili per le donne. E provare a cambiare? ” (In apertura Karan and Nanc in Open Range).

 

Julia Dean in Giant

 

Virginia Eastwood in The Good, the Bad and the Ugly

 

Krimmie Wayne in The Searchers