Roger Ebert: Ciò che ci dai è questo ragazzo, DeNiro, che viene dal nulla – non abbiamo quasi nessuna informazione su di lui – e guida un taxi a New York. E alla fine ci rendiamo conto che sta ribollendo dentro, ha tutta questa violenza repressa…
Martin Scorsese: E torna ancora e ancora dove c’è la violenza. Un critico, credo fosse Andrew Sarris, ha scritto: quante volte puoi usare la 42ma Strada come metafora dell’inferno? Ma è proprio questo il punto dell’inferno – ci va e ci ritorna ancora. E non riesce a venirne fuori.