Francis Ford Coppola e la nuova Coda del Padrino: a dicembre anche in Italia

L’uscita anche in Italia della nuova edizione che Francis Ford Coppola ha preparato per Il padrino – Parte III rinfocola il dibattito sulla pratica delle “Director’s Cut”. Originariamente l’espressione rifletteva infatti la possibilità di ritornare sul materiale cinematografico per restituirgli il senso che voleva dargli l’autore, magari depresso dalle circostanze e dalle logiche perverse del mercato, basti pensare alle ricostruzioni stile L’infernale Quinlain, di Orson Welles. Nel tempo, però, l’idea ha assunto varie forme: c’è chi come il Lucas di Star Wars e (in misura minore) lo Spielberg di E.T., l’ha usata per “adeguare” al presente opere di cui si riconoscevano i limiti d’epoca. Chi, come il William Friedkin de L’esorcista, vi ha fatto ricorso per chiudere la lunga faida con lo sceneggiatore William Peter Blatty che preferiva il montaggio più “rassicurante” ed “esplicativo” di quella che oggi è nota come la “Versione integrale” del film. Oppure c’è il caso sempiterno di Blade Runner, cui Ridley Scott ha dato forma attraverso tre versioni, di volta in volta più vicine alla visione promessa come originale e distante dai diktat produttivi. Su tutti ci ha marciato il mercato che, soprattutto in alcuni generi, ha preferito produrre diverse versioni (R-rated, Unrated, Extended) per sollazzare tanto la sala quanto l’home video o, oggi, lo streaming: buon ultimo il caso di Justice League, tornata nelle mani di Zack Snyder dopo il fallimento della versione supervisionata e in parte rigirata da Joss Whedon, e che costituirà uno dei cavalli di battaglia annunciati di HBO Max.

 

 

Come si pone dunque il lavoro di rispetto a questa variegata temperie? Abbandonata apparentemente ogni velleità di realizzare un nuovo film, l’autore del Michigan si sta dedicando con sistematicità alla pratica del “rimettere mano” alla sua filmografia per diffondere nuove versioni delle opere più celebri, inseguendo il mito dell’edizione definitiva che ricomprenda un po’ tutte le istanze elencate sinora. Ad aprire le danze è stata infatti la Final Cut di Apocalypse Now, che cerca un equilibrio tra la forma cinematografica originale e quella allungata dalla Redux, in un montaggio intermedio nella durata e promesso come finalmente “ultimo”. Mentre in Italia se ne sa ancora poco, Coppola ha poi rimesso le mani anche su Cotton Club, recuperando minuti espunti dalla versione cinematografica, che hanno dato così forma a The Cotton Club Encore. Il caso forse più dibattuto è però, e per l’appunto, quello del Padrino – Parte III, che nella nuova versione intitolata Il Padrino – Coda: La morte di Michael Corleone diventa il frutto di un attento restauro da scan 4k del negativo originale e di un lavoro lungo sei mesi per dare forma a un film affine eppure diverso da quello che conosciamo. In Italia lo vedremo dal prossimo 10 dicembre in Blu-Ray Disc per Universal Pictures Home Entertainment Italia, distributrice per l’Italia del catalogo Paramount.

 

 

È noto infatti come il film all’epoca abbia diviso alquanto pubblico e critica, fra chi lo ha accusato di non mantenere il livello qualitativo dei primi due capitoli (confronto comunque improbo, poiché si tratta di due capisaldi della storia del cinema) e chi – come chi scrive – ne aveva invece apprezzato il tono differente, crepuscolare e il nichilismo che, fra complotti religiosi e il rinnovarsi dell’eterna faida familiare, lasciava esplodere quella cifra più “gotica” della saga, affidandosi ai tagli di luce quasi horror della fotografia di Gordon Willis e allo score potente di Carmine Coppola, che accompagnava magnificamente il crescendo finale. Stando alle dichiarazioni fornite, Coppola pensava al film non come a una terza parte della saga (già definita dai primi due capitoli) quanto come un’appendice, o “Coda”, appunto. Il nuovo titolo diventa così propedeutico a una nuova versione che (da comunicato stampa) “riflette le intenzioni originali dell’autore Mario Puzo e di Coppola su Il Padrino: Parte III e offre, nelle parole di Coppola, “una conclusione più appropriata al Padrino e al Padrino: Parte II.” Come si può notare, le sfumature investono più campi del significato che si vuole dare all’operazione. Nello specifico, “Le immagini e i suoni meticolosamente restaurati del film, sotto la supervisione di American Zoetrope e Paramount Pictures, includono un nuovo incipit e un nuovo finale, oltre a variazioni nelle scene, nelle riprese e nei temi musicali”. Il Blu-Ray sarà accompagnato da un’introduzione dell’autore, verosimilmente volta a spiegare le sue scelte e, speriamo, a convincere il pubblico più dubbioso sull’opportunità di tornare su un film ormai storicizzato nella forma che conosciamo, a tre esatti decenni di distanza. Ogni giudizio è quindi demandato al momento della visione, comunque vada attesa come un evento.