Un nuovo male affligge la popolazione giapponese. Chi per, qualsiasi motivo, prova un forte stress, si ritrova trasformato in un’ameba, o per meglio dire in una melma policefala, della taglia di un essere umano. Solo la testa, e i pensieri negativi che hanno innescato la trasformazione, rimangono tali e quali a meno che la fonte dello stress non sia individuata e gestita nel migliore dei modi da parte di un gruppo governativo incaricato di occuparsi della situazione e aiutare, oltre che studiare, le persone affette dal problema invertendo così la trasformazione. Il processo è tuttavia una corsa contro il tempo, perché se la situazione di stress persiste le amebe diventano corpi fruttiferi che esplodono spargendo le proprie spore nell’aria ricominciando il ciclo vitale delle melme policefale umane. Amebe (Panini Comics) è un manga che contiene tutto il meglio di Motoro Mase. Mettendo a frutto l’esperienza maturata con i precedenti Heads e Demokratia, il mangaka realizza una fusione felice di approfondimento dei personaggi e critica sociale. Sì, perché il manga non è ambientato in un futuro distopico evidentemente lontano dal nostro tempo, la società rappresentata è la nostra con tutto il suo carico di pressione che non per tutti è ugualmente sostenibile. Le vittime della trasformazione sono persone sole, con un carico di fallimenti sulle spalle oppure sottoposte a un enorme stress, ma ciò che accomuna tutti è il crudo fatto di vivere in una società che si può anche subire e che, una volta caduti, non è detto che mandi qualcuno a raccoglierci limitandosi, a volte, a calpestarci come una folla cieca.
Naturalmente, nella società dell’instabilità nessuna condizione rimane tale a lungo ma non per forza per il meglio. I personaggi a volte escono dal loro stato risolvendo, più o meno, i loro problemi ma altre volte non ce la fanno, perché lo stress e la pressione continuano a fare il loro lavoro fino a stritolare un essere umano che non vuole, o non può, sistemare la propria vita. Interessanti anche le mutazioni delle melme policefale al verificarsi di determinati eventi, una rappresentazione efficace dei meccanismi di difesa che mettiamo in campo quando non ce la facciamo più. Una rappresentazione tanto acuta degli effetti della società in cui viviamo sulla nostra interiorità è a forte rischio di toni eccessivamente melodrammatici ma Motoro Mase evita abilmente la trappola con una padronanza della scrittura tra le migliori sulla scena, al punto di giocarsela se non ad armi pari poco ci manca con Naoki Urasawa, di cui forse gli manca la complessità sul lungo termine ma questo, almeno per ora, non è nemmeno il modus operandi di Mase. Amebe è un fumetto estremamente solido fatto di personaggi credibili e di uno sviluppo orizzontale della trama che s’incastra bene con lo la verticalità dei singoli episodi che, pur portando avanti la vicenda, hanno una struttura complessa e interessante anche presi uno per uno. Lo stile dei disegni è riconoscibile per chi già segue l’autore, uno stile ricco di dettagli, piuttosto realistico e apprezzabile anche da chi di manga non è un grande appassionato. Motoro Mase è un autore interessante che sta infilando un centro dietro l’altro, un fumettista in grado di cogliere con intelligenza le dinamiche della società contemporanea e di raccontarle efficacemente.