Omaggia Cléo dalle 5 alle 7 di Agnès Varda e rievoca Frances Ha di Noah Baumbach il film con cui Nine Antico, apprezzata illustratrice e autrice di fumetti d’Oltralpe (Le goût du Paradis, Coney Island Baby, Girls Don’t Cry), ha esordito dietro la macchina da presa. Playlist racconta le traversie di Sophie (Sara Forestier) che vorrebbe fare la disegnatrice di fumetti, ma per sbarcare il lunario («C’est alimentare», continua a ripetere per giustificarsi) accetta un lavoro sottopagato come segretaria e ufficio stampa di Nomaniak, casa editrice specializzata in fumetti diretta dal bisbetico Jean-Luc (Grégoire Colin). Sicuramente un passo in avanti rispetto al lavoro da cameriera dove ha iniziato una relazione con il cuoco Jean (Pierre Lottin) che finisce male. Tra possibili nuovi amori, alcuni presi in considerazione il tempo di uno sguardo altri mantenuti più a lungo, come la relazione con il venditore di materassi Benjamin (Andranic Manet), confronti con Julia (Laetitia Dosch), l’amica del cuore che sogna di diventare attrice, discussioni con Louise (Inas Chanti), la coinquilina che studia da avvocato ma finisce in burn out, incidenti di percorso, incontri con disegnatori che la guardano dall’alto in basso, visite ai genitori che la vorrebbero bibliotecaria, Sophie cerca la sua strada. Ma a 28 anni non è semplice soprattutto perché alcune opportunità iniziano a essere precluse (su tutte la scuola d’arte).
Uno spumeggiante ritratto in bianco e nero di una “giovane” che si arrabatta come meglio può per entrare a tutti gli effetti nell’età adulta e che racconta meglio di tanti trattati il protrarsi dell’adolescenza e l’instabilità lavorativa e sentimentale che caratterizza il nostro tempo. Tra incomprensioni («J’éteins», “spengo la luce” scambiato per «Je t’aime» a cui si risponde con leggerezza «Moi aussi» perché «Non volevo fossi triste») e i commenti caustici dal gusto retrò del Narratore che punteggiano i momenti salienti delle sue (dis)avventure, Sophie non si arrende. Perché: «Cos’è il vero coraggio? Fermarsi o continuare?». Playlist è un esordio che lascia il segno: il titolo oltre a fare riferimento ai possibili amori che a mano a mano vengono depennati, rispecchia anche una scelta musicale per nulla banale che costituisce una sorta di contrappunto a quello che si vede sullo schermo, quasi fosse una seconda voce off. Su tutti rimane il culto di Sophie e Benjamin per Daniel Johnston perché tra outsider ci si riconosce sempre.
Il film è disponibile fino al 14 febbraio su MyFrenchFilmFestival: arrivato alla 12a edizione, il Festival presenta il meglio del giovane cinema francofono.