Daniel Serva è un giovane fotografo e artista venezuelano che ora vive e lavora in Paraguay. In questi giorni si trova più o meno a metà del suo progetto 365, un diario visivo quotidiano del suo stato emotivo, che evolve giorno per giorno. Le sue immagini digitali, ambientate in paesaggi naturali e urbani (arricchite da un robusto lavoro di post-produzione), esplorano temi emotivi complessi, con un tocco surrealista. Serva vuol comunicare sentimenti – come la rabbia, la vergogna, la tristezza, la gioia e il dolore – e lo fa utilizzando una formidabile manipolazione digitale. Daniel ha cominciato: “A vedere la fotografia come un modo di espressione di sé. E presto ho capito quanto potente può essere potente un’immagine e che significato differente assume a secondo di chi la guardi. Sapevo che la fotografia era il mio modo di fuggire, di andare alla ricerca di una catarsi.” Ha confessato di avere cercato una forma d’arte che gli consentisse di esprimersi:” Non ho mai parlato dei mie stati d’animo, non trovavo le parole, ma ora la fotografia mi dà la possibilità di raccontarmi con sincerità e senza falsi pudori”.