Il tributo (in vita e in presenza dell’omaggiato) che il Club Tenco ha voluto fare quest’anno a Francesco Guccini ha portato molti appassionati, giornalisti e non, ad approfondire ogni aspetto della sua cinquantennale carriera. Tra le curiosità, anche le otto (ad oggi) performances cinematografiche del cantautore di Pàvana, per lo più ruoli di contorno o piccole comparsate in cui ha fatto, tra l’altro, il barista, il padre di un bandito anarchico, lo psichiatra. A onor del vero, non sono interpretazioni memorabili (anche se è difficile dimenticarsene); o forse, semplicemente, sono state cose buone al servizio di film non indimenticabili. Eccole comunque in dettaglio:
Le lunghe ombre (1987) di Gianfranco Mingozzi; Musica per vecchi animali (1989) di Stefano Benni e Umberto Angelucci; Radiofreccia (1998) di Luciano Ligabue; Ormai è fatta (1999) di Enzo Monteleone; Ti amo in tutte le lingue del mondo (2005) di Leonardo Pieraccioni; Una moglie bellissima (2007) di Leonardo Pieraccioni; Io e Marilyn (2009) di Leonardo Pieraccioni; La linea gialla (2015) di Francesco Conversano e Nené Grignaffini.