Palermo, 46ma edizione dell’Efebo d’Oro in corso: sino al 17 novembre al Cinema De Seta (Cantieri Culturali alla Zisa) e al Cinema Rouge et Noir, oltre che in altri luoghi nevralgici della città, un programma ricco e intrigante. Nell’arco di queste nove giornate il festival propone due sezioni competitive: l’Efebo d’Oro, concorso internazionale che presenterà 5 film tratti da opere letterarie, e l’Efebo Prospettive, concorso rivolto alle opere prime o seconde (senza alcun vincolo di collegamento con fonti letterarie), anch’esso composto da 5 film. Ci sono poi i due Premi Efebo d’Oro alla Carriera: uno, assegnato in apertura, giorno 9, a Michel Khleifi, pioniere assoluto del cinema palestinese moderno, di cui vengono proiettati i film principali, da Nozze in Galilea, primo film realizzato nella Palestina occupata, che segna l’inizio del cinema palestinese moderno, a La memoria fertile, e che sarà protagonista di una Masterclass in dialogo con Stefano Savona e di una conversazione con Maria Nadotti in occasione della proiezione di Route 181 – Fragments of a Journey in Palestine-Israel (2023). Non meno fondamentale il secondo Efebo d’Oro alla Carriere assegnato a Claire Denis, oggi riconosciuta come una delle più importanti registe francesi, tra le voci più innovative del cinema europeo contemporaneo, capace di scavare nel quotidiano, per trovare in esso la poesia e una verità umana spesso sorprendenti. La consegna del premio avverrà sabato 16 novembre e sarà accompagnata dalla proiezione di 35 Rhums (2008), film che si concentra sul rapporto padre-figlia, liberamente ispirato al classico Tarda primavera di Yasujiro Ozu. Di Claire Denis saranno inoltre mostrati Beau Travail (Francia 1999), opera d’ambientazione militare che riflette sul cameratismo machista, liberamente ispirato al romanzo postumo di Herman Melville Billy Budd, marinaio; Avec amour et acharnement (Francia 2022), tratto dal romanzo Un tournant de la vie di Christine Angot, in cui la regista parigina tratta ogni parte del corpo con la stessa dignità di un primo piano; e Stars at Noon (Francia 2022), suo ultimo lavoro tratto dal romanzo The Stars at Noon di Denis Johnson. (In apertura una immagine tratta da Route 181 – Fragments of a Journey in Palestine-Israel di Michel Khleifi).
Altro protagonista della 46ma edizione dell’Efebo d’Oro è Bertrand Bonello, che presiederà la giuria del concorso internazionale per film tratti da opere letterarie. Bonello sarà anche al centro di una masterclass e di un focus di approfondimento composto dalla proiezione di alcuni suoi film, che tracciano la talentuosa carriera di questo grande regista e sceneggiatore francese. Il regista sarà in sala per presentare il rarissimo mediometraggio d’esordio Qui je suis – D’après Pier Paolo Pasolini (1996), adattamento di un testo autobiografico di Pier Paolo Pasolini; Le Pornographe (2001), suo secondo lungometraggio con protagonista Jean-Pierre Léaud; lo splendido Nocturama (2016); e il suo ultimo lungometraggio La Bête (2023), tratto dal racconto scritto nel 1903 da Henry James The Beast in the Jungle (La bestia nella giungla), film vincitore dell’Efebo d’Oro 2023.
Sono 5 i film in concorso per la sezione storica dell’Efebo d’Oro Film Festival, dedicata ai film tratti da opere letterarie, uno dei quali presentato in anteprima nazionale. L’edizione di quest’anno è caratterizzata da una selezione di straordinarie opere cinematografiche (fortemente connotate in senso femminile: dei cinque autori selezionati, ben quattro sono le registe donne) che dialogano in maniera libera, impavida ed esuberante con i testi letterari dai quali prendono le mosse, con il coraggio di costruire strategie di sguardi e di narrazioni sempre originali e non convenzionali. Questi i film in competizione: L’Attachement di Carine Tardieu, Blackbird Blackbird Blackberry di Elene Naveriani, Grey Bees di Dmytro Moiseiev, Mãos no fogo / Hands in the Fire di Margarida Gil e Salve Maria di Mar Coll.
5 anche i film del Concorso Efebo Prospettive, tutti di giovani autori, opere prime e seconde particolarmente coraggiose e innovative che aprono squarci di realtà, interiore e sociale, di notevole immediatezza e flagranza: Bagger Drama di Piet Baumgartner, Dekta/The Babe di Irina Bas, Joqtau di Aruan Anartaye, Me, Maryam, the Children and 26 Others di Farshad Hashemi e La sudestada di Daniel Casabé, Edgardo Diekele. E ancora, quest’anno l’Efebo d’Oro inaugura una nuova sezione: Once We Were… Beginners. Si tratta di uno spazio, di particolare valenza didattica, in cui il festival invita un regista affermato a riproporre il suo primo e il suo secondo film, e ad incontrare il pubblico per raccontare e approfondire il periodo cruciale dei suoi esordi in una masterclass: l’autore invitato quest’anno è Emanuele Crialese. Del regista, nato a Roma da genitori siciliani, saranno presentati la sua opera d’esordio Once We Were Strangers (1997) e il suo secondo film Respiro (2002). Crialese terrà la sua masterclass, in dialogo con Alessandro Rais.