A Pordenone l’intimo sguardo di INGE MORATH. Le mie storie

La fotografia è un fenomeno strano. Ti fidi del tuo occhio, ma non puoi evitare di mettere a nudo la tua anima“.
Inge Morath
 

Fino al 13 novembre si può visitare INGE MORATH. Le mie storie alla Galleria Harry Bertoia di Perdonene. La rassegna promossa  dal Comune di Pordenone ed organizzato da Suazes in collaborazione con Fotohof, a cura di Brigitte Blüml Kaindl, e Kurt Kaindl. Inge Morath (Graz 1923 – New York 2002) è una figura fondamentale del fotogiornalismo del Novecento e prima donna entrata a far parte della celebre agenzia Magnum Photos. La mostra, che resterà aperta fino al 16 novembre 2025, propone un approccio originale e poco esplorato nella produzione della fotografa austriaca, focalizzandosi prevalentemente sulla seconda parte della sua vita, segnata dall’incontro avvenuto nel set del film Gli spostati di John Houston e dal successivo matrimonio con il drammaturgo Arthur Miller. La mostra è una straordinaria occasione per conoscere il lavoro più intimo di questa fotografa. Il percorso espositivo raccoglie circa 110 fotografie: una selezione dei principali reportage che ripercorre il cammino umano e professionale di Inge Morath, dagli esordi come giornalista all’apprendistato con Ernst Haas ed Henri Cartier-Bresson, fino alla collaborazione con prestigiose riviste quali Picture Post, LIFE, Paris Match, Saturday Evening Post e Vogue. In apertura. 1960, Reno, Nevada. Set of  The Misfits. Marilyn Monroe -Inge Morath, Magnum Photos.

 

1957,  New York City. A Llama in Times Square. Inge Morath, Magnum Photos.

 

Sono esposte selezioni dei suoi principali reportage di viaggio: dall’Italia  all’Inghilterra, dalla Spagna alla Russia, dall’Iran alla Cina, dalla Francia all’Austria. La sezione dedicata al ritratto dialoga con Pordenonelegge e raccoglie una ricca selezione di ritratti del mondo letterario. La mostra si arricchisce di un reportage fotografico, esposto per la prima volta in Italia, realizzato da Kurt Kaindl che documenta la vita quotidiana dei coniugi Morath-Miller nella loro fattoria a Roxbury, nel Connecticut: un approfondimento visivo delicato che rivela l’atmosfera domestica e il legame profondo tra la fotografa e il suo ambiente familiare. Completa il percorso la proiezione di un documentario sulla vita della fotografa, che restituisce un ritratto completo della donna, dell’artista e dell’intellettuale attraverso immagini d’archivio, testimonianze e interviste.

 

1958,  Jerusalem. Inge Morath, Austrian photographer. Self-portrait – Inge Morath, Magnum Photos.