A Milano Jack Vettriano, il pittore scozzese in equilibrio fra bellezza e mistero

Jack Vettriano-Nigh Time Rituals (2012),  opera su carta museale

Fino al 25 gennaio 2026, il Museo della Permanente a Milano ospita una retrospettiva dedicata a Jack Vettriano (1951-2025), artista scozzese da poco scomparso, molto amato e apprezzato per le sue opere dal gusto cinematografico e malinconico. In Italia alcuni suoi quadri sono finiti sulle cover dei libri Adelphi, Sellerio e Rizzoli. La mostra, curata da Francesca Bogliolo, organizzata da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci di Pallavicini s.r.l., in collaborazione con Jack Vettriano Publishing e il coordinamento di Beside Arts, propone oltre 80 opere, tra cui nove olii su tela, una serie di lavori su carta museale, il ciclo di fotografie scattate nello studio dell’artista da Francesco Guidicini e un video in cui Vettriano parla di sé e della sua evoluzione stilistica. I suoi quadri evocano atmosfere noir, spesso con tematiche romantiche e nudi in primo piano; il suo stile peculiare richiama situazioni sensuali, nostalgia e dimensioni scenografiche. Il tema dell’amore è spesso presente nelle sue opere; un amore romantico e allo stesso tempo inquieto, dove donne dalla conturbante bellezza e uomini eleganti, intrecciano i loro rapporti in lussuose camere d’albergo, in club esclusivi, o in sale da ballo. In apertura Jack Vettriano – Diner (1995), opera su carta museale.

 

Jack Vettriano-Elegy for the Dead Admiral (1994), opera su carta museale

 

Jack Vettriano, all’anagrafe Jack Hoggan,  è nato nella contea di Fife, sulla costa scozzese del Mare del Nord. Inizia a lavorare da bambino per contribuire alle finanze familiari, a 16 anni lascia la scuola per impiegarsi come apprendista tecnico minerario. Solo a 21 anni comincia a dipingere da autodidatta, dopo aver ricevuto un set di pennelli e acquerelli in regalo per il suo compleanno. Assume il nome d’arte Vettriano, mutuato dal cognome della madre, figlia di un emigrante italiano della provincia di Frosinone. La sua carriera, osteggiata dalla critica d’arte ufficiale, che non gli perdonava la sua formazione da autodidatta e che lo accusava di riproporre una estetica leggera, ha avuto tuttavia grande successo tra gli appassionati di pittura che gli riconoscono una grande capacità di creare atmosfere evocative in grado di suscitare emozioni intense e l’abilità nel catturare momenti di elevata sensualità.

 

Jack Vettriano – The Singing Butler (1992), opera su carta museale

 

Osservare le opere di Jack Vettriano fornisce una prospettiva sul percorso di vita e sulla poetica artistica di un pittore il cui lavoro, per sua stessa ammissione, risulta quasi interamente autobiografico. Onirica, sensuale, romantica, contraddittoria, la pittura di Vettriano attraversa la dimensione simbolica del chiaroscuro che riverbera in molte delle sue opere, facendosi metafora di un’esperienza personale in bilico tra ombra e luce. L’arte diviene per Vettriano occasione di introspezione e confronto con condizioni opposte, parti inconciliabili, conflittuali eppure necessarie, inevitabili. La musica a cui sembra rispondere questo sentimento è senza dubbio il jazz: per questo motivo i titoli delle sezioni di questa mostra si ispirano al genere musicale che Jack Vettriano ascolta durante la creazione delle sue opere, tanto da accompagnarne il naturale fluire. L’artista è rapido nel dipingere, ha chiara la coscienza del tempo, è sincero, immediato, realistico. (…)  Tra le sue opere, luce e oscurità si alternano, la presenza convive con l’assenza, la forma dialoga con il contenuto. Rimandi all’estetica del cinema noir, ai coloristi scozzesi, alla pittura di Edward Hopper, Norman Rockwell, Gil Elvgren, si uniscono in uno stile peculiare capace di tratteggiare atmosfere evocative, in equilibrio tra bellezza e mistero: protagonisti sono gli attimi sospesi, fatti di incontri già avvenuti e di languide speranze, di cui mai conosceremo la sorte.
Francesca Bogliolo
Curatrice della mostra

 

Jack Vettriano – Another Married Man (2001), opera su carta museale