l 2024 si avvia verso il grande archivio del tempo lasciandoci, come ogni anno, una lunga lista di letture che non sempre abbiamo tempo di goderci nella bulimia di un mercato che, nonostante gli alti e i bassi, sforna titoli a ciclo continuo non lasciandoci mai senza. Per questo motivo, come sempre, noi di Duels facciamo una lista di cinque picks particolarmente interessanti. Nessuna pretesa di esaustività, nessuna pretesa di autorevolezza assoluta, solo la volontà di condividere cinque fumetti che valgono la pena di essere letti. Ecco quindi la lista.
Sex & fury di Bonten Taro – Edizioni BD
Questo volume è molto interessante dal punto di vista filologico, si tratta infatti del recupero di alcune storie brevi di un protagonista sui generis della Storia dell’intrattenimento giapponese: Bonten Taro. Tatuatore, musicista, frequentatore dei bassifondi e sì, anche mangaka, Bonten Taro fulmina il lettore con una scarica di brevi horror e noir magari grezzi ma non per questo meno efficaci, una serie di perle unite dal filo tematico della brutalità e della ferocia della natura umana, short stories raccontate con un approccio diretto e graffiante. Non mancano, alla fine del volume, apparati redazionali centrati che aiutano a contestualizzare il tutto. Interessante per chi vuole approfondire la propria cultura fumettistica oltre che per gli appassionati del genere.
L’Uomo Tigre – Tiger Mask New Edition 1 di Ikki Kajiwara e Naoki Tsuji – Panini Planet Manga
Un altro grande recupero storico. Tiger Mask è un’icona multimediale: l’anime ha fatto sognare generazioni di lettori che ancora se lo ricordano e lo amano, le sue faide con l’inglese Dinamite Kid sui ring giapponesi sono entrate nella leggenda del wrestling e ora il fumetto del lottatore ribelle di Tana delle Tigri torna in un’edizione in sette volumi corposi che, oltre all’esperienza di un romantico viaggio nel passato, regalano una lettura sorprendentemente fresca, scorrevole e, considerati gli annetti che il manga si porta sulle spalle, per nulla datata. L’uomo tigre risente poco o niente dell’effetto del tempo ed è tuttora estremamente divertente, talvolta grottesco, talvolta drammatico.
Ultimo respiro di Thierry Martin – ReNoir Comics
un fulmine a ciel sereno, appena uscito e inserito letteralmente all’ultimo momento nella presente lista. Il fumettista francese Thierry Martin decide di non utilizzare i dialoghi adottando una soluzione, il fumetto muto, magari non del tutto originale ma tremendamente efficace grazie a un’esecuzione magistrale. Il ritmo è tirato e le parole non servono a una storia che si racconta tutta con grande chiarezza attraverso una narrazione per immagini che si rivela un’espressione alta del potere della sequenzialità. Il ritmo è pazzesco e l’intensità alle stelle per un western adrenalinico in servito in una confezione molto elegante.
Perpendicolare al sole di Valentine Cuny Le-Callet – Coconino Press
Volendo questa lista potrebbe essere composta anche solo da volumi usciti per Coconino, una casa editrice che negli ultimi anni sta sganciando una serie di bombe pazzesche dietro cui si vede il pensiero strutturato di Ratigher, curatore solido come nessun altro in Italia. Perpendicolare al sole è un fumetto devastante che racconta la corrispondenza tra l’autrice e un condannato a morte comprimendo un’esplosione atomica di emozioni in una narrazione che mai, nemmeno per un istante è compiaciuta in maniera gratuita ma, dominata da un costante senso della misura, della composizione e della bellezza prende la comunicazione, il contatto fra due esseri umani, tra due vite e ne fa un mondo schivando agilmente il pericolo di essere un fumetto che si guarda l’ombelico. Una dolorosa martellata sul cuore.
La strada di Manu Larcenet – Coconino Press
Altra cannonata targata Coconino. Qui si vola alto, signori, con un adattamento a fumetti che non si limita ad andare al traino ma aggiunge una quantità spropositata al romanzo da cui è tratto, McCarthy mica l’ultimo scappato di casa, dandogli un’identità visiva così forte da mangiarsi a occhi chiusi il film di John Hillcoat con Viggo Mortensen che per carità, male non è ma qui deve cedere il passo. Il grigio, il fumo, le atmosfere opprimenti danno corpo al futuro apocalittico immaginato nel romanzo e lo fanno con una potenza visiva rara, che sembra secondario ma non è se teniamo conto che il fumetto è un medium prettamente visuale. Qui si tratta proprio di prendere un classico e raccontarlo alzando l’asticella, arrivando dove nemmeno McCarthy era riuscito ad arrivare barattando la sua spartana essenzialità con un lavoro estremamente evocativo. Qui siamo al capolavoro, se potete leggere solo un fumetto quest’anno leggete La Strada di Manu Larcenet. (In apertura una tavola tratta da La strada).