Mentre si tirano le fila del 2024 cinematografico, tra programmazione di sala e universo parallelo dei festival, si inizia a profilare lo scenario festivaliero d’inizio 2025 con l’abituale duetto nordeuropeo tra Rotterdam, che celebra la sua 54ma edizione tra il 30 gennaio e il 9 febbraio, e la 75ma Berlinale, dal 13 al 23 febbraio. Praticamente una staffetta perfetta tra due manifestazioni diversamente strategiche per lo scenario internazionale. In avanscoperta in tutti i sensi, il 54. International Film Festival Rotterdam (IFFR) ha già annunciato nei giorni scorsi i film d’apertura e di chiusura, rispettivamente Fabula, dark comedy dell’olandese Michiel ten Horn, e This City Is a Battlefield dramma storico dell’indonesiano Mouly Surya. Ora è il turno dei primi nomi dei Talks, con in testa Cate Blanchett e Guy Maddin, che parleranno della loro collaborazione artistica sulla base della loro recente esperienza in Rumours. Ci saranno anche il DOP Lol Crawley, premiato con il Robby Müller Award, che parlerà con critico Peter Bradshaw della sua esperienza di direttore della fotografia in film come, tra gli altri, The Brutalist, Alex Ross Perry che discuterà del suo documentario Videoheaven in cui celebra il mito delle VHS, e del suo nuovo lavoro, Pavements, che sarà presentato nella sezione Harbour. Cheryl Dunye and Albertina Carri, infine, esploreranno gli aspetti radicali della cultura queer nel cinema. Avendo già rivelato i programmi delle numerose e sempre stimolanti sezioni parallele che compongono la scena complessiva del festival, ovvero Bright Future, Harbour, Limelight, Cinema Regained e Art Directions (per i quali rimandiamo al programma sul sito del festival), Vanja Kaludjercic, direttore artistico di IFFR 54 ha infine annunciato anche le line-up delle competizioni principali.
Tiger Competition
14 titoli in prima mondiale per celebrare lo spirito innovativo e avventuroso dei registi emergenti di tutto il mondo:
L’arbre de l’authenticité di Sammy Baloji (Democratic Republic of Congo, Belgium)
Bad Girl di Varsha Bharath (India)
Blind Love di Julian Chou (Taiwan)
Fiume o morte! di Igor Bezinović (Croatia, Italy, Slovenia)
La gran historia de la filosofía occidental di Aria Covamonas (Mexico)
Guo Ran di Li Dongmei (China)
Im Haus meiner Eltern di Tim Ellrich (Germany)
Perla di Alexandra Makarová (Austria, Slovakia)
Primeira pessoa do plural di Sandro Aguilar (Portugal, Italy)
Tears in Kuala Lumpur di Ridhwan Saidi (Malaysia)
Vitrival – The Most Beautiful Village in the World di Noëlle Bastin, Baptiste Bogaert (Belgium)
Wind, Talk to Me di Stefan Djordjevic (Serbia, Slovenia, Croatia)
Wondrous Is the Silence of My Master di Ivan Salatić (Montenegro)
Il quattordicesimo titolo del concorso che verrà rivelato in prossimità del festival “a causa della delicatezza della sua uscita”.
Big Screen Competition
14 titoli a comporre un concorso che tiene insieme cinema popolare, classico e d’essai, finalizzato al sostegno della distribuzione dei film nei Paesi Bassi.
The Assistant di Wilhelm Sasnal, Anka Sasnal (Poland, United Kingdom)
Back to the Family di Sharunas Bartas (Lithuania)
Bad Painter di Albert Oehlen (Germany, United States)
¡Caigan las rosas blancas! di Albertina Carri (Argentina, Brazil, Spain)
Gowok: Javanese Kamasutra di Hanung Bramantyo (Indonesia)
De idylle di Aaron Rookus (Netherlands, Belgium, Estonia)
Macai di Sun-J Perumal (Malaysia)
Orenda di Pirjo Honkasalo (Finland, Estonia, Sweden)
L’oro del Reno di Lorenzo Pullega (Italy)
Our Father – The Last Days of a Dictator di José Filipe Costa (Portugal)
The Puppet’s Tale di Suman Mukhopadhyay (India)
Raptures di Jon Blåhed (Sweden, Finland)
Soft Leaves di Miwako Van Weyenberg (Belgium)
Yasuko, Songs of Days Past di Negishi Kichitaro (Japan)
Tiger Shorts Competition
Infine i 20 titoli della competizione riservata ai cortometraggi:
Baby Blue Benzo di Sara Cwynar (United States, Germany)
BAN♡ITS di Omar Chowdhury (Belgium, Bangladesh, South Korea)
Bury Us in a Lone Desert di Nguyễn Lê Hoàng Phúc (Vietnam)
Capitol Limited di Lily Ekimian Ragheb, Ahmed T. Ragheb (United States)
Common Pear di Gregor Božič (Slovenia, United Kingdom)
La durmiente di Maria Inês Gonçalves (Portugal, Spain)
Empty Rider di Lawrence Lek (Switzerland, United Kingdom)
The Garden of Electric Delights di Billy Roisz (Austria)
Hepingli Playthrough di Zheng Yuan (China)
I Wan’na Be Like You di Margit Lukács, Persijn Broersen (Netherlands, France, Belgium, United Kingdom, Germany)
Memory Is an Animal, It Barks with Many Mouths di Eva Giolo (Belgium, Italy)
Merging Bodies di Adrian Paci (Italy)
A Metamorphosis di Lin Htet Aung (Myanmar)
Now, Hear Me Good di Dwayne LeBlanc (United States)
Les rites de passage di Florian Fischer, Johannes Krell (Germany)
The Rock Speaks di Amy Louise Wilson, Francois Knoetze (South Africa, Spain)
Suspicions About the Hidden Realities of Air di Sam Drake (United States)
Temo Re di Anka Gujabidze (Georgia)
Things Hidden Since the Foundation of the World di Kevin Walker, Irene Zahariadis (Greece, United States)
World at Stake di Susanna Flock, Adrian Jonas Haim, Jona Kleinlein (Austria)