Attraversando le storie del cinema: da oggi a Trieste “I 1000 Occhi” XXIV edizione

XXIV edizione de “I 1000 Occhi”, il festival internazionale del cinema e delle arti di Trieste, fondato da Sergio M. Grmek Germani e ora diretto da Giulio Sangiorgio: da oggi al 17 settembre, sei giorni di festa della cinefilia con un programma che conferma l’innata intenzione di “custodire e rilanciare il cinema nella sua complessità, non come prodotto di consumo ma come esperienza critica e comunitaria”. Anche quest’anno “I 1000 Occhi” propone un ricco mosaico di retrospettive, omaggi e scoperte inedite in due location storiche della cinefilia triestina, il Cinema Teatro Miela e il da poco ristrutturato e rinato Cinema Ariston. Centrale nel programma di quest’anno il “Premio Anno uno”, che sarà conferito al regista serbo Želimir Žilnik, ospite del festival. Il regista sarà celebrato con un’ampia retrospettiva che comprenderà opere dagli anni Sessanta, come Rani radovi (Early Works), Orso d’Oro a Berlino nel 1969, fino all’anteprima italiana del suo ultimo film, Eighty Plus. La carte blanche affidata al fondatore del festival, Sergio M. Grmek Germani, proporrà il programma “Young and Innocent”: il cinema interminabile dei cineasti più grandi, una selezione che mette in dialogo Hitchcock, Jerry Lewis, Disney, Dreyer, Ford e McCarey. In programma, tra gli altri, Young and Innocent di Hitchcock, The Family Jewels di Jerry Lewis e Pilgrimage di John Ford. In apertura una immagine di Orfeo di Virgilio Villoresi.

 

The Death of Dracula di autori vari

 
Ci sarà poi l’omaggio “Una storia semplice? Leonardo Sciascia e il cinema”, con film di Petri (Todo modo), Damiani (Il giorno della civetta), Greco (Il consiglio d’Egitto) e Amelio (Porte aperte), mentre torna il progetto Kino Basaglia, che mette alla prova del tempo l’eredità dello psichiatra triestino attraverso titoli che spaziano da Matti da slegare di Marco Bellocchio a Titicut Follies di Frederick Wiseman, da 12 jours di Raymond Depardon fino a 87 ore di Costanza Quatriglio, con la presenza al festival dell’autore croato Jakov Labrović. La sezione Tecnica Mista prosegue invece il lavoro avviato negli scorsi anni, proponendo Dino Buzzati, per cui sarà presentata l’anteprima del visionario Orfeo di Virgilio Villoresi, e Italo Calvino, con il restauro di Il cavaliere insistente di Pino Zac, adattamento in tecnica mista dell’omonimo racconto.

 

Eighty Plus di Milan Kovacevic

 
A completare il quadro, un focus sul cinema della diaspora armena, che riflette su storia, identità e memoria collettiva attraverso tre opere molto diverse: dal documentario We Drank the Same Water di Serge Avédikian alla finzione poetica Should the Wind Drop di Nora Martirosyan, fino a un classico restaurato come Nahapet di Henrik Malyan. Chiude il programma il concorso internazionale Cinema sul Cinema, che incarna lo spirito del festival: prendersi cura della settima arte, reinterpretarla e rilanciarla. Tra le opere in concorso, i ritratti di David Lynch e Eric Rohmer, un film sul cinema erotico filippino rivisitato da un fantasma in A.I., e il lavoro di un gruppo di studenti ungheresi che ricostruisce un film muto perduto su Dracula. L’immagine di questa edizione de “I 1000 Occhi” è ancora una volta realizzata da Alessandro Baronciani, che firma una locandina che rielabora, à la Hitchcock, la sua inconfondibile estetica.
 
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