Sostanzialmente un mystery play sul corpo dolente della rivoluzione. A Lullaby to the Sorrowful Mystery di Lav Diaz (in Concorso alla Berlinale 66) è, in qualche modo, il film definitivo del cinema...
Il dispositivo letterario è quello che attraversa l’intersezione tra la crisi dello scrittore e l’estasi da contemplazione che attanaglia l’osservatore: Wayne Wang ci staziona con un impianto che sta tra il mistery...
C’è una diligenza, un carro a sei tiri (altroché i due del mito platonico… ma attenzione: sono tutti neri, uno solo è bianco!), che sfreccia nel paesaggio innevato del Wyoming. E c’è...
L’archetipo della distanza, dello spazio che separa corpi e volontà, storie e identità: Ti guardo (Desde allà, “da lontano”, recita il titolo originale) lo elabora con una intensità che in fin dei...
L’energia dispendiosa del pensiero si traduce nella traccia di un cinema che ripensa se stesso, non potendo (forse) ripensare la Storia: Kommunisten di Jean-Marie Straub riattiva l’archivio del suo autore, reinnesta la...
Il cinema di Wim Wenders viene da una matrice incrinata, nasce sempre da una forma del fare cinema che inciampa su una crepa, incorre nel danno che scaturisce dal suo pensare il...
Film d’amore, magmatico e difforme, perfettamente coerente con un percorso d’autore che vede Gaudino proseguire la linea genealogica di un cinema italiano interrotto nella sua ricerca dall’ossessione del docile narrare. Per amor...
Il tuffo invisibile del quadro di Hockney, con i contorni netti della luce californiana. Poi le plastiche geometrie psicologiche di Alain Delon, Romy Schneider, Jane Birkin e Maurice Ronet ai bordi della...
L’incipit è pernicioso, intriso di una ridondanza visiva che dispone male le coordinate di un film poi non così ingrippato come sembrerebbe… La tensione visiva del volto della Binoche che lambisce nell’ombra...
Infanzia in guerra, soggetto difficile e ovviamente facile preda di rischi d’identità drammaturgica: la strada del patetismo, quella della denuncia umanitaria, quella del cinismo realista o ancora quella dell’affabulazione fantastica sono alternative...