Tutti i film della Berlinale 75

The Light di Tom Tykver

Ecco la Berlinale 75 : il programma è stato presentato ieri e quello che Tricia Tuttle ha annunciato è un festival in bilico su tante aspettative. C’è da fare i conti con l’importante eredità di Carlo Chatrian, malamente dismesso dalla politica tedesca e sostituito con la programmer inglese, che non ha certo gioco facile: il rinnovamento o rilancio che si chiede alla sua direzione non è cosa semplice, perché deve fare i conti con una struttura che sta nel fuoco incrociato della politica d’ogni orientamento. Senza contare che l’ala cinefila del sistema cinematografico mondiale si aspetta il rispetto di una qualità arthouse che la direzione Chatrian aveva garantito e indubbiamente potenziato. Che la Berlinale sia un festival politico è un dato di fatto che Tricia Tuttle, nella presentazione, rivendica esplicitamente: “Spesso ci chiedono se siamo un festival politico. E sì, benché io preferisco dire che siamo un festival sociale, la politica è nel nostro DNA. Siamo l’unico grande festival di serie A che si svolge in una capitale, e Berlino è una città ricca di storia. Non ci sottraiamo a questo. Accogliamo il punto di vista pluralistico sul mondo che i nostri registi, i nostri ospiti provenienti da oltre 150 Paesi e il nostro pubblico portano a questo evento internazionale. Il cinema è uno strumento di comunicazione”.

 

Blue Moon di Richard Linklater

 

 

E, per dare il colpo alla botte, dopo aver dato quello al cerchio, subito dopo aggiunge: “Allo stesso tempo, celebriamo il cinema come forma d’arte, una fiorente e vitale forma d’arte. I berlinesi accolgono questo festival con grande curiosità e si confrontano con entusiasmo con il cinema nella sua gamma più ampia”.
C’è poi da affrontare la scommessa più ardua della Berlinale: riportare il festival a Potsdamer Platz rivitalizzando un quartiere che ha perso strutture. I cambiamenti strutturali attorno al Palazzo del Cinema sono stati annunciati e ci si augura che servano a creare nuovamente un polo per chi il festival lo vive professionalmente. I titoli annunciati, infine, sono tanti e va detto che non mancano i motivi di interesse in un po’ tutte le sezioni.

 

Concorso
Sono 19 i film che si contenderanno gli Orsi d’oro e d’argento, di cui 17 in prima mondiale. 26 i paesi rappresentati, una sola opera prima, un documentario, 8 le registe in concorso, nove gli autori che sono giù stati in Berlinale.

Ari di Léonor Serraille
Blue Moon di Richard Linklater
La cache (The Safe House) di Lionel Baier
Dreams di Michel Franco
Drømmer (Dreams (Sex Love) di Dag Johan Haugerud
Geu jayeoni nege mworago hani (What Does that Nature Say to You) di Hong Sangsoo
Hot Milk di Rebecca Lenkiewicz
If I Had Legs I’d Kick You di Mary Bronstein
Kontinental ’25 di Radu Jude
El mensaje (The Message) di Iván Fund
Mother’s Baby di Johanna Moder
O último azul (The Blue Trail) di Gabriel Mascaro
Reflet dans un diamant mort (Reflection in a Dead Diamond) di Hélène Cattet, Bruno Forzani
Sheng xi zhi di (Living the Land) di Huo Meng
Strichka chasu (Timestamp) di Kateryna Gornostai
La Tour de Glace (The Ice Tower) di Lucile Hadžihalilović
Was Marielle weiß (What Marielle Knows) di Frédéric Hambalek
Xiang fei de nv hai (Girls on Wire) di Vivian Qu
Yunan di Ameer Fakher Eldin

 

Dreams di Michel Franco

 

Berlinale Special
Ovvero la sezione degli Eventi Speciali, che comprende 21 film da 16 paesi, con 4 documentari, 16 film e 1 serie. E poi c’è l’Orso d’Oro alla Carriera per Tilda Swinton.

After This Death di Lucio Castro
A Complete Unknown (Like A Complete Unknown) di James Mangold
Heldin (Late Shift) di Petra Volpe
Islands di Jan-Ole Gerster
Köln 75 di Ido Fluk
Das Licht (The Light) di Tom Tykwer
Lurker di Alex Russell
Mickey 17 di Bong Joon Ho
The Thing with Feathers di Dylan Southern
The Narrow Road to the Deep North di Justin Kurzel (Serie)
Ancestral Visions of the Future di Lemohang Jeremiah Mosese
Das Deutsche Volk di Marcin Wierzchowski
Honey Bunch di Madeleine Sims-Fewer, Dusty Mancinelli
Je n’avais que le néant (All I Had Was Nothingness) di Guillaume Ribot
Kein Tier. So Wild. (No Beast. So Fierce.) di Burhan Qurbani
Leibniz – Chronik eines verschollenen Bildes (Leibniz – Chronicle of a Lost Painting) di Edgar Reitz, Anatol Schuster
A melhor mãe do mundo (The Best Mother in the World | Die beste Mutter der Welt) di Anna Muylaert
Michtav Le’David (A Letter to David) di Tom Shoval
My Undesirable Friends: Part I – Last Air in Moscow di Julia Loktev
Pa-gwa (The Old Woman with the Knife) di Min Kyu-dong
Shoah di Claude Lanzmann
Friendship’s Death di Peter Wollen (Orso d’Oro alla Carriera a Tilda Swinton)

Perspectives
Il nuovo concorso della Berlinale, dedicato alle opere prime, che va a sostituire la molto apprezzata (ma anche mal digerita dai cinefili meno puristi) nuova sezione istituita da Carlo Chatrian, “Encounters”.

Al Mosta’mera (The Settlement) di Mohamed Rashad
Baksho Bondi (Shadowbox) di Tanushree Das, Saumyananda Sahi
BLKNWS: Terms & Conditions di Kahlil Joseph
Come la notte (Where the Night Stands Still) di Liryc Dela Cruz
El Diablo Fuma (y guarda las cabezas de los cerillos quemados en la misma caja) (The Devil Smokes
(and Saves the Burnt Matches in the Same Box) di Ernesto Martinez Bucio
Duas Vezes João Liberada (Two Times João Liberada) di Paula Tomás Marques
Hé mán (Eel) di Chu Chun-Teng
How to Be Normal and the Oddness of the Other World di Florian Pochlatko
Kaj ti je deklica (Little Trouble Girls) di Urška Đukić
Mad Bills to Pay (or Destiny, dile que no soy malo) di Joel Alfonso Vargas
Minden Rendben (Growing Down) di Bálint Dániel Sós |
Mit der Faust in die Welt schlagen (Punching the World) di Constanze Klaue
On vous croit (We believe you) di Arnaud Dufeys, Charlotte Devillers
Le rendez-vous de l’été (That Summer in Paris) di Valentine Cadic

 

Hé mán (Eel) di Chu Chun-Teng

 

Panorama
La storica sezione monstre della Berlinale, praticamente un festival nel festival. Diretta da Michael Stütz, propone 34 titoli, di cui 24 in prima mondiale, provenienti da 28 paesi. 9 i documentari, 8 le opere prime, una serie.

1001 Frames di Mehrnoush Alia

Ato noturno (Night Stage) di Marcio Reolon, Filipe Matzembacher
Bajo las banderas, el sol (Under the Flags, the Sun) di Juanjo Pereira
Bedrock di Kinga Michalska
Begyndelser (Beginnings) di Jeanette Nordahl
Confidente (Confidante) di Çağla Zencirci, Guillaume Giovanetti
Delicious di Nele Mueller-Stöfen
Den stygge stesøsteren (The Ugly Stepsister) di Emilie Blichfeldt
Dreamers di Joy Gharoro-Akpojotor
Dreams in Nightmares di Shatara Michelle Ford
The Heart Is a Muscle di Imran Hamdulay
Hjem kaere hjem (Home Sweet Home) di Frelle Petersen
Hysteria di Mehmet Akif Büyükatalay
Ich will alles. Hildegard Knef (I Want It All) di Luzia Schmid
L’ Incroyable femme des neiges (The Incredible Snow Woman) di Sébastien Betbeder
Khartoum di Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy, Timeea M Ahmed, Phil Cox
Lesbian Space Princess di Emma Hough Hobbs, Leela Varghese
Listy z Wilczej (Letters from Wolf Street) di Arjun Talwar
Magic Farm di Amalia Ulman
Mikusu Modan (The Longing) di Toshizo Fujiwara
Die Möllner Briefe (The Moelln Letters) di Martina Priessner
Monk in Pieces di Billy Shebar
Olmo di Fernando Eimbcke
Other People’s Money (Die Affäre Cum-EX) di Jan Schomburg, Dustin Loose, Kaspar Munk
Peter Hujar’s Day di Ira Sachs
Queerpanorama di Jun Li
Schwesterherz (The Good Sister) di Sarah Miro Fischer
Silent Sparks di Ping Chu
Looking for Langston di Isaac Julien
Once Again… (Statues Never Die) di Isaac Julien
Sorda (Deaf) di Eva Libertad
Welcome Home Baby di Andreas Prochaska
Yalla Parkour di Areeb Zuaiter
Zikaden (Cicadas) di Ina Weisse

 

Paul di Denis Côté

 

Generation
Poi c’è il concorso dedicato al pubblico più giovane, che da qualche anno è uno dei luoghi del festival più attenzionati dagli esperti, perché spesso offre sorprese non da poco. Due Concorsi, uno (Kplus) dedicato ai più piccoli, con 8 lunghi e 10 corti, l’altro (14plus) dedicato agli adolescenti, con 10 film e 10 corti.

Kplus:
Maya, donne-moi un titre (Maya, Give Me a Title | Maya, schenkst du mir einen Titel?) di Michel Gondry
A natureza das coisas invisíveis (The Nature of Invisible Things | Die Natur der unsichtbaren Dinge) di Rafaela Camelo
Only on Earth diy Robin Petré
Ran Bi Wa (A Story about Fire | Eine Geschichte vom Feuer) di Li Wenyu
Space Cadet di Eric San
Umibe é Iku Michi (Seaside Serendipity) di Satoko Yokohama
Zirkuskind (Circusboy) di Julia Lemke, Anna Koch

e 10 cortometraggi

14plus:
Christy by Brendan Canty
Daye: Seret Ahl El Daye (The Tale of Daye’s Family) di Karim El Shenawy
Hora do recreio (Playtime) di Lucia Murat
I Agries Meres Mas (Our Wildest Days) di Vasilis Kekatos
Paternal Leave di Alissa Jung
Sunshine di Antoinette Jadaone
Têtes Brûlées di Maja Ajmia Yde Zellama
Uiksaringitara (Wrong Husband) di Zacharias Kunuk
Village Rockstars 2 di Rima Das
Zečji nasip (Sandbag Dam) di Čejen Černić Čanak De menor (Underage | Minderjährig) di Caru Alves de Souza (serie)

e 10 cortometraggi

Berlinale Shorts
Un Concorso composto da 20 corti provenienti da 18 paesi

Programma

Forum
La storia sezione del cinema di ricerca della Berlinale, diretta da Barbara Wurm, che quest0anno propone 36 film, con 26 prime mondiali e 11 opere prime. È qui figura l’unico film italiano in selezione, Canone effimero dei fratelli De Serio.

2024 (2023) di Stefan Hayn
After Dreaming di Christine Haroutounian
Batim (Houses) di Veronica Nicole Tetelbaum
Bombam (Spring Night) di Kang Mi-ja |
Cadet di Adilkhan Yerzhanov
Canone effimero di Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio
Chas pidlotu (Time to the Target) di Vitaly Mansky
Colosal (Colossal) di Nayibe Tavares-Abel
Evidence di Lee Anne Schmitt
Fwends di Sophie Somerville
Holding Liat di Brandon Kramer
Janine zieht aufs Land (Janine Moves to the Country) di Jan Eilhardt
Der Kuss des Grashüpfers (The Kiss of the Grasshopper) di Elmar Imanov
little boy di James Benning
La memoria de las mariposas (The Memory of Butterflies) di Tatiana Fuentes Sadowski
Minimals in a Titanic World di Philbert Aimé Mbabazi Sharangabo
Palliativstation (Palliative Care Unit) di Philipp Döring
Punku di Juan Daniel Fernández Molero
Queer as Punk di Yihwen Chen
Restitucija, ili, San i java stare garde (Eighty Plus) di Želimir Žilnik
The Sense of Violence di Kim Mooyoung
Sirens Call di Miri Ian Gossing, Lina Sieckmann
The Swan Song of Fedor Ozerov di Yuri Semashko
The Trio Hall di Su Hui-yu |
Underground di Kaori Oda
Unsere Zeit wird kommen (Our Time Will Come) di Ivette Löcker
Vaghachipani (Tiger’s Pond) di Natesh Hegde
Wenn du Angst hast nimmst du dein Herz in den Mund und lächelst (If You Are Afraid You Put Your
Heart into Your Mouth and Smile) di Marie Luise Lehner
What’s next? di Cao Yiwen
When Lightning Flashes Over the Sea di Eva Neymann

 

Canone effimero di Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio

 

Forum Special: “Open Wounds, Open Words”
Das falsche Wort (The Lie) di Katrin Seybold
Guochang (Fruit Farm) di Nana Xu |
Iracema, uma transa amazônica (Iracema) di Jorge Bodanzky, Orlando Senna
The Long Road to The Director’s Chair di Vibeke Løkkeberg |
Mes fantômes arméniens (My Armenian Phantoms) di Tamara Stepanyan
Nagota (Nudity) di Sabina Bakaeva |
Scars of a Putsch di Nathalie Borgers
Shinagani gazapkhulebis q’vaviloba (Inner Blooming Springs) di Tiku Kobiashvili

Forum Expanded
24 film proposti come un ulteriore approfondimento nello spazio di ricerca tra cinema arte espressioni performative. 17 i film in programma:

Akher Youm (The last day) di Mahmoud Ibrahim |
Al Basateen (The Orchards) di Antoine Chapon
Cartas do Absurdo (Letters from Absurd) di Gabraz Sanna
Extra Life (and Decay) di Stéphanie Lagarde
Mikuba (Cobalt) di Petna Ndaliko Katondolo
Miraculous Accident di Assaf Gruber
Mirage: Eigenstate di Riar Rizaldi
Mountain Roars di Chonchanok Thanatteepwong, Pobwarat Maprasob
Mua besoj më shpëtoj portreti (I believe the portrait saved me) di Alban Muja
Photosynthesizing Dead in Warehouse di Jeamin Cha |
Pidikwe (Rumble) di Caroline Monnet
Portales (Portals) di Elena Duque
Spetsialna Operatsiia (Special Operation) di Oleksiy Radynski
STARS di STARS Collective
Tin City di Feargal Ward
When the Sun is Eaten (Chi’bal K’iin) di Kevin Jerome Everson
Zizi (ou oração da jaca fabulosa) (Zizi (or Praying to a Fabulous Tree) di Felipe M. Bragança

 

Arame farpado di Gustavo de Carvalho

 

Berlinale 75 Website