Molti sono i segreti che si nascondono nelle vite di Diabolik e Eva Kant. Quest’ultima, soprattutto, ha un passato misterioso che solo in parte è stato svelato nel corso di sessant’anni di storie e avventure che non sembrano risentire del tempo che passa. Per celebrare il “compleanno” di Eva, Astorina dedica al suo magnetico personaggio un volume inedito dal titolo Nel nome dei Kant (oltre a Il prezzo dell’inganno uscito il 10 marzo, in cui si torna indietro ad un episodio della sua adolescenza, e a All’ombra del patibolo, previsto per metà aprile, in cui Eva sarà nuovamente protagonista) in cui si vuole rendere omaggio al personaggio per cui le sorelle Giussani si ispirarono, pare, a Grace Kelly e Lady Beltham (Fantômas) che fece la sua comparsa il 1° marzo 1963, nel terzo numero di Diabolik. Nel nome dei Kant inizia con un incubo, una sorta di sogno premonitore, perché il passato sta di nuovo irrompendo nella vita della giovane donna. Ed è legato alla giovinezza in Sudafrica, dove ha vissuto, e alla famiglia Kant, di cui rivendica il cognome. Una vicenda che si riallaccia direttamente all’albo Eva Kant – Quando Diabolik non c’era, e che completa la narrazione, chiudendola, forse, definitivamente. Per una volta non si tratta di un furto di diamanti, ma di una sorta di vendetta personale, di un’indagine per fare chiarezza e difendere l’identità che così tanto sta a cuore alla protagonista.
Una storia intricata, fatta di violenza psicologica (i testi sono di Angelo Palmas e Andrea Pasini, con sceneggiatura di Tito Faraci e disegni di Riccardo Nunziati e Giuseppe Palumbo per quel che riguarda i numerosi flash back), che fa riaffiorare in lei il desiderio di vendetta. Perché la famiglia Kant si è resa colpevole della morte della madre e per lei di una giovinezza di abbandono e miseria. Ora, a distanza di anni, si scopre che il marito Anthony ha lasciato una cospicua eredità, e gli avidi cugini Ottavio, Gloria e Arnoldo tramano per potersene impossessare, e non si fanno scrupoli nel mettere a repentaglio la stessa identità della loro nemica. Si riaprono vecchie ferite, dunque, con Eva che finalmente riesce a chiudere i conti e a voltare pagina. Non mancano i colpi di scena, ovviamente, che la donna osserva e manipola in suo favore in un susseguirsi di tranelli e macchinazioni, dove tutti sono in pericolo e di fatto partecipano della loro stessa fine. Raffinato e più cupo del solito, questo volume ha la forza del suo personaggio. Imprevedibile ed elegante, fedele e letale al tempo stesso.
Diabolik, qui, come in altre storie, resta accanto alla moglie con discrezione e devozione, accettando i suoi segreti e i non detti che da sempre la contraddistinguono, rendendo le sue avventure ogni volta più avvincenti.