Angela Lansbury è scomparsa a 96 anni, a soli cinque giorni dal suo 97mo compleanno, nella sua abitazione di Los Angeles. Nata in Gran Bretagna da madre irlandese il 16 ottobre del 1925, Lansbury è fuggita dall’Inghilterra durante la guerra e a soli 17 anni esordiva nei musical in piccoli teatri. Nella sua lunga carriera ha lavorato in tv, al cinema, a teatro (dove ha vinto cinque Tony Award). La sua carriera cinematografica è sottovalutata, ma a 19 anni era già sotto contratto per la MGM. Ha recitato in una cinquantina di film fra i quali ci sono Angoscia di George Cukor, Gran Premio di Clarence Brown, Lo stato dell’Unione di Frank Capra, La lunga estate calda di Martin Ritt, Come sposare una figlia di Vincent Minnelli, Va’ e uccidi di John Frankenheimer, Pomi d’ottone e manici di scopa di Robert Stevenson, Assassinio sul Nilo di John Guillermin, Assassinio allo specchio di Guy Hamilton.
In epoca di sfida tra le serie televisive per incoronare la più innovativa o la più attenta a leggere il mondo contemporaneo dal punto di vista politico o psicanalitico, guardare La signora in giallo è come tornare a casa dopo un lungo viaggio e andare a trovare una vecchia zia che non si frequenta abitualmente, ma si sa che c’è, ci aspetta e ci accoglie a braccia aperte. Un rifugio accogliente e rassicurante. Murder, She Wrote, questo il titolo originale, è una delle prime e più longeve serie tv: 12 stagioni per un totale di 264 episodi, andati in onda sulla CBS dal 1984 al 1996, anno in cui venne chiusa per un calo fisiologico negli ascolti che, nei primi tempi, sono stati record non solo negli USA (con oltre 22 milioni di spettatori), ma nel mondo intero: quarantotto i paesi – dalla Russia alla Nuova Zelanda, dal Pakistan alle Filippine – che l’hanno trasmessa. Dopo la chiusura vennero girati, tra il 1997 e il 2003, quattro tv movie e sull’onda lunga del successo, nel 2009, venne realizzato addirittura un videogioco che ebbe un sequel nel 2012. La serie diede anche origine a uno spin-off di romanzi polizieschi, fino a oggi 45 titoli, scritti da Donald Bain.
Retequattro ha capito di avere tra le mani un tesoro e, ciclicamente, manda in onda gli episodi ormai visti e stravisti (sono stati trasmessi in passato anche da Rai1, Rai2, Fox Crime), ma che all’ora di pranzo sono un ottimo sottofondo e, comunque, riescono a catturare una media di 700.000 spettatori a episodio (pari a circa il 5% di share nella fascia di mezzogiorno). La vecchia zia fa compagnia e non richiede grande attenzione. La struttura è, infatti, sempre la stessa: Jessica Fletcher, celebre scrittrice di gialli di Cabot Cove, vedova da tempo immemore, mai risposatasi e senza figli, arriva in un luogo dove, di lì a poco, viene commesso un omicidio (in qualche raro caso è ammessa la variante che il delitto è appena stato compiuto e la vittima è amica della scrittrice). Una persona – conoscente o parente della Fletcher – è ingiustamente accusata del reato e lei si prodiga per fare luce sulla dinamica, talvolta con il benestare dell’ispettore incaricato delle indagini, altre volte mal tollerata perché considerata una ficcanaso. Ma la sostanza non cambia: Jessica ha sempre un’illuminazione che le permette di svelare il vero colpevole, il lieto fine è assicurato e coronato dalla risata cristallina di Jessica che chiude ogni episodio. Ecco la vecchia zia tranquillizzante e positiva, nonostante la sua vita sia costellata da delitti più o meno efferati.
Sicuramente non una serie che mira a imporsi nei gusti dei teenager o di chi per ragioni anagrafiche non l’ha mai vista, ma un’occasione per apprezzare un prodotto di qualità grazie alla straordinaria protagonista Angela Lansbury, ma anche al fatto che gli episodi sono spesso girati in esterni e che sono stati la palestra per molti degli attori, all’epoca pressoché esordienti, che poi si sono imposti nelle serie tv successive o, in alcuni casi, al cinema. Vale per George Clooney, che compare nell’episodio No Laughing Murder del 1987 e di Julianna Margulies in Murder at a Discount (1993) che, di lì a poco, diventeranno entrambi esperti con il bisturi in E.R. – Medici in prima linea. Anche il giovane Bryan Cranston, il Walter White di Breaking Bad ha avuto un piccolo ruolo (esplode in aria a 10 minuti dall’inizio) in Menace, Anyone? (1986). E lo stesso vale per Cynthia Nixon di Sex and The City, interprete di Threshold of Fear (1993), per Marcia Cross di Desperate Housewives vista in Ever After (1992) e per una delle star di Friends Courteney Cox in Death Stalks the Big Top, andato in onda in due puntate (1986). E ancora Robert Forster, che Quentin Tarantino vorrà in Jackie Brown. Nell’episodio The Perfect Foil (1986), ambientato durante il carnevale di New Orleans interpreta il bel Gaston, amante della pupa di un biscazziere violento di cui è lo scagnozzo, che si libera del rivale facendo accusare un lontano cugino della Fletcher. E tornerà per un altro episodio nel 1995 (Big Easy Murder). La serie è stata anche il trampolino di lancio per due attori bambini: Joaquin Phoenix (We’re Off to Kill the Wizard, 1984) e Joseph Gordon-Levit (Shear Madness, 1990). Per non parlare dei camei di attori affermati: da Ernest Borgnine a Karen Black, da Tippi Hedren a David Hemmings, passando per Kabir Bedi, Andy Garcia, Marisa Berenson, Capucine, Cyd Charisse, James Coburn, Elliott Gould, Philip Baker Hall, Martin Landau, Lynn Redgrave, Tomas Milian, Michey Rooney, Dean Stockwell, Eli Wallach, Paul Sorvino… Tutti alla corte di Jessica Fletcher, la zia che tutti vorremmo avere.