Nata nel 1993, Martina Filippella ha intrapreso la carriera di fumettista aprendo, nel 2020, la pagina Instagram Diari di Brodo, che pubblica vignette o brevi fumetti umoristici sulla scia di autori come Sio e Pera Toons. Il suo progetto ha avuto successo e, oltre a un blog in cui vende il suo merchandise, ha collaborato con diverse realtà del calibro di Vanity Fair, Freeda, Uniqlo, MTV e Smemoranda. Becco Giallo ha pubblicato il volume Era una bella giornata finché non è iniziata, raccogliendo le sue vignette divise per capitoli tematici. Se Belle Epoque, il noir pubblicato da Jundo di cui abbiamo parlato recentemente, manteneva un’identità ibrida che non si spogliava completamente della veste di fumetto inteso in senso classico, Era una bella giornata finché non è iniziata (Becco Giallo, pag.128, euro 19) si mostra invece come pienamente figlio della propria epoca e del proprio medium di elezione, il web. Certo, il volume resta fruibile e divertente anche letto come cartaceo ma la percezione del fatto che il lavoro di Filippella è pensato per la rete è qui ben chiaro. Il volume, piuttosto corposo, raccoglie una lunga serie di vignette estremamente semplici, talvolta composte di solo testo su un fondo di colore brillante, dall’umorismo surreale e spesso nonsense, che fa largo uso di giochi di parole e di una sintesi che pesca a piene mani dai meme del web riproducendone l’estrema sintesi con risultati talvolta fulminanti. A modo suo Filippella ritorna a una modalità molto classica, quella della vignetta, che ricorda per certi aspetti lo humor pacato ma efficace di Tom Gauld e la giocosità di Zap e Ida con le loro continue variazioni sul tema degli oggetti.
Il linguaggio è tuttavia moderno, aggiornato e si rivolge senza mezzi termini a chi vive i social in maniera quotidiana e pervasiva, con una modalità di comunicazione che da un lettore meno allineato alle dinamiche della modernità potrebbe non arrivare ma non per mancanza dell’autrice quanto proprio per il fatto che Era una bella giornata finché non è iniziata, e il progetto Diari di Brodo, sono scientemente calati in un contesto e consapevoli del proprio target. Il lavoro di Filippella è realizzato primariamente per la fruizione nei tempi interstiziali, in pausa pranzo, durante il commuting, nei minuti che vanno da quando metti su l’acqua per la pasta a quando bolle. Chi legge Diari di Brodo lo fa scorrendo il feed di Instagram sul cellulare e per questo ha bisogno di una situazione rapida, fulminea che catturi l’occhio con la semplicità del design e faccia ridere subito, in uno span estremamente limitato di attenzione, con cortocircuiti fulminei. La lettura lenta e meditata certo non appartiene a questa maniera di fare umorismo e la raccolta in volume delle vignette, nel suo rispondere a un successo non indifferente nel progetto, soddisfa i fan di Marta Filippella che già hanno amato il suo lavoro su altri media e chi, non a tutti i costi sul pezzo per quanto riguarda il web, desidera capirne le modalità espressive, finalità per cui Era una bella giornata finché non è iniziata è uno strumento utile oltre che piacevole.