Una giornata all’oratorio dei professionisti. Dopo la scarpinata a Versailles e la serata di grandi emozioni a Bercy, con relativa articolessa (termine che nel gergo giornalistico indica un pezzo spropositatamente lungo) ecco una mattinata tranquilla nell’impianto che ospita il torneo di tennistavolo e un pomeriggio-sera in place de la Concorde a vedere per la prima volta una partita ufficiale di basket tre contro tre, o se preferite 3×3, come indica il programma ufficiale. Due sport che tutti abbiamo praticato e almeno provato, che mi riportano all’oratorio di San Sebastiano, dove, ai tempi delle elementari e delle medie passavo almeno un’oretta nel pomeriggio giocando a ping pong al bar se pioveva (e a Lumezzane capitava spesso) oppure a calcio o a basket quando il tempo lo permetteva. Con una grande differenza: il tavolo di tennistavolo era ambito anche dai grandi e spesso ho dovuto esercitare la pazienza per avervi accesso, mentre il problema della pallacanestro era caso mai il contrario, ovvero trovare un congruo numero di compagni di gioco. Insomma, sono cresciuto (anche) a ping pong e basket e ho poi passato una parte rilevante della mia vita, da un certo punto in avanti anche professionale, a guardare partite di pallacanestro, mentre le occasioni per ammirare dal vivo il tennistavolo di alto livello sono sempre state rare. Così da Pechino, pardon Beijing in poi, in tutte le Olimpiadi che ho seguito ho sempre trovato il tempo per vedere qualche sfida, rimanendo ogni volta sorpreso dalla rapidità di gioco. Così è stato anche ieri, in un impianto che già alle dieci del mattino era gremito all’inverosimile, con una prevalenza di asiatici ai tavoli. Avevano nomi cinesi, ad esempio, le portacolori di Francia (Yuan Jia Nan) e Canada (Zhang Mo) che hanno dato vita a una sfida appassionante, risoltasi a favore della transalpina con tripudio sugli spalti, ola reiterata e immancabile Marsigliese. Tutto questo per una vittoria al secondo turno. A proposito di atleti e pubblico francesi. (In apertura una immagine degli impianti in Place de la Concorde. Le immagini sono di Franco Bassini).
Qui uno spettacolare scambio di Tennistavolo
436707AF-0B95-4BF7-B812-78CDB4FBDB06
La serata del nuoto, al solito seguita attraverso gli occhi competenti del collega coinquilino, oltre a riservare soltanto amarezze per gli italiani, ha consacrato il talento di Léon Marchand, capace di vincere a distanza di poco più di un’ora 200 farfalla e 200 rana, come non era mai accaduto. E in quest’ultima gara, il pubblico lo ha accompagnato battendo le mani ogni volta che il nuotatore di Tolosa emergeva dall’acqua per respirare. Poiché era un mercoledì da leoni e non soltanto da Léon, nella gara più attesa, i 100 stile libero, il cinese Pan ha conquistato l’oro abbassando di quattro decimi il record mondiale che già gli apparteneva, toccando in 46’’40. Alla faccia della piscina lenta… Ma torniamo all’oratorio di San Sebastiano dove, sabato a parte, non era facile organizzare partite a tutto campo: molto più semplice – e comunque meno faticoso – il tre contro tre a un canestro, un classico dei campetti (in America li chiamano playground) a tutte le latitudini, dove però si scontrano due scuole di pensiero: quella che assegna il pallone alla squadra che ha appena realizzato (chi segna, regna) e chi lo affida a chi ha subìto il canestro. Il 3×3 della Fiba, misteriosamente eletto a disciplina olimpica, è di questo secondo avviso, ma dubito che ciò possa comporre l’eterna diatriba. Per il resto valgono in gran parte le regole del basket vero, con tempi dimezzati: 12’’ per andare al tiro e time out (temps mort in Francia…) di mezzo minuto. Ogni squadra è composta da quattro elementi che si alternano in campo senza bisogno di segnalazioni al tavolo (tavolino…); non sono ammessi allenatori a bordo campo e i giocatori si gestiscono in totale autonomia. Si gioca un unico tempo di dieci minuti, ma la partita si interrompe (scoppia, si diceva dalle mia parti) a quota 21. Dimezzati anche i punteggi: il canestro entro l’arco vale un punto, come il tiro libero e quello oltre i 6.75 ne vale due. Inutile dire che le partite sono un continuo tiro al bersaglio dai sette metri. Gli arbitri sono due, preferibilmente uno alto e uno basso, così da offrire la sensazione che anch’essi siano dimezzati rispetto ai tre canonici. Scherzo. Per completare il quadro circense, tra una partita e l’altra, commentata da due speaker (in questo caso raddoppiati rispetto alla norma) entra in azione una telecamera che inquadra il pubblico invitandolo a ballare il can-can con la parte superiore del corpo (…) mentre una sorta di cartone animato fornisce le gambe. .. sgambettanti. Il giochino si chiama Can-can, you can. Non sto scherzando.
Qui il Basket 3×3
C96ADAF7-B69A-418D-B987-0C2C72DB450D
Dulcis in fundo, le due medaglie azzurre di giornata, entrambe d’argento, conquistate nel canottaggio dal quattro di coppia e nel tiro a volo specialità trap femminile. Luca Chiumento, Giacomo Gentili, Andrea Panizza e Luca Rambaldi, che sono stati preceduti dai Paesi Bassi, hanno dedicato la medaglia a Filippo Mondelli, già campione del mondo e continentale nel 2018 in equipaggio con Gentili, Panizza e Rambaldi, scomparso nel 2021, non ancora ventisettenne, per un tumore alle ossa. Silvana Maria Stanco, trentunenne nativa di Zurigo, ma cresciuta in Irpinia, è stata invece superata soltanto dalla guatemalteca Adriana Ruano Oliva che nell’occasione ha stabilito il record olimpico con 45 piattelli. E Giovanni Toti? Si chiederà il lettore più attento. Il giocatore di badminton di Chiari è stato eliminato dal campione del mondo in carica, il cinese Shi, con il punteggio di 21-9 21-10, mentre è attesa entro venerdì la revoca degli arresti domiciliari al governatore dimissionario della Liguria.