É in pieno svolgimento la due giorni di studi La vita dentro lo schermo – Il cinema tra tempo e vivente, film, incontri e seminari, per ragionare sul cinema che si confronta con lo scorrere della vita. Curatori dei due giorni di riflessioni e incontri sono Massimo Causo e Elio Girlanda. L’iniziativa si conclude questa sera alle 20.30 con l’anteprima di Mia madre fa l’attrice di Mario Balsamo appena presentato alla 33^ edizione del Torino Film Festival. Da notare che La Mediateca Regionale Pugliese, gestita dalla Fondazione Apulia Film Commission, apre le porte al Centro Studi Cinematografici, che per la prima volta porta in Puglia e nel Sud Italia le sue attività di ricerca e di studio.
Partendo dal successo ottenuto da Boyhood di Richard Linklater , le due giornate di studio e di visioni intendono raccontare e analizzare, come dicono i curatori, “l’abbraccio dichiarato, simbiotico, intimo, esistenziale, organico, con la “vita” dei personaggi e i loro tempi reali, naturali, biologici, ovvero di crescita, sviluppo e trasformazione”, messo in atto dal Cinema in tante occasioni. In effetti, quella imposta di recente da Boyhood è una tendenza che il cinema sperimentale, documentario e di finzione ha sempre ricercato, oltre i generi e i linguaggi, fin dalle origini, con le riflessioni di Henri Bergson e la pratica teorica di Vertov (“La vita colta sul fatto”). Basti pensare al rapporto tra Fraçois Truffaut, Jean-Pierre Léaud e il personaggio di Antoine Doinel protagonista di ben cinque opere da I 400 colpi in poi, o al celebre film-vita costruito da Alberto Grifi sull’incontro con Anna nell’omonimo film. O al rapporto tra alcuni registi e i loro attori feticcio: Tsai Ming-liang con Lee Kang-sheng, Leos Carax con Denis Lavant, Werner Herzog con Klaus Kinski, Federico Fellini con Marcello Mastroianni.
Il 5 si comincia con la tavola rotonda, moderata da Carlo Tagliabue, presidente del Centro Studi Cinematografici, alla quale prenderanno parte, assieme ai curatori, studiosi come Luigi Abiusi, che affronterà gli aspetti teorici ed estetici, Luca Bandirali, che si soffermerà sui risvolti narratologici, e Anton Giulio Mancino, che declinerà la prospettiva autoriale attraverso l’opera di Marco Bellocchio. Nel pomeriggio, a partire dalle 17, l’approfondimento coinvolgerà infine il regista Mario Balsamo, del quale verranno proposte due opere in cui il rapporto esistenziale con i protagonisti reali si tramuta in una ricerca narrativa ed estetica intensa: alle 17.30 verrà proiettato Noi non siamo come James Bond, mentre alle 20.30, in anteprima sull’uscita del prossimo gennaio, verrà proposto Mia madre fa l’attrice. Il regista sarà anche protagonista di un incontro con il pubblico condotto da Massimo Causo.