Una retrospettiva di tre film, ma trattandosi di Lav Diaz è evidente che tanto basta a rappresentare un evento: è quella organizzata dal 33° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina (FESCAAAL – a Milano e online dal 3 al 12 maggio) in collaborazione con Fondazione Prada. Un totale di 817 minuti di proiezione, poco meno di 14 ore, per tre dei film più apprezzati del grande regista filippino che a tutt’oggi ha realizzato diciotto lungometraggi, tutti oggetti di culto tra i cinefili di tutto il mondo. Al Cinema Godard della Fondazione Prada sarà infatti possibile rivedere Norte, the End of History, presentato nel 2013 al Certain Regard Cannes, versione personale di Delitto e castigo di Dostoevskij, calata nella regione natale del dittatore Marcos, dunque all’origine di ogni male delle Filippine moderne; From What is Before Pardo d’Oro a Locarno nel 2014, uno dei film più drammatici della sua filmografia, che si spinge ancora una volta alle origini della dittatura; e The Woman Who Left, il film col quale Lav Diaz ha conquistato il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2016, in cui viene ripercorsa la dolorosa parabola di una donna che si trova a dover fare i conti con un inaspettato desiderio di vendetta. A coronare la retrospettiva. sabato 11 maggio ci sarà Lav Diaz, protagonista di una masterclass moderata da Paolo Bertolin. L’evento è gratuito su prenotazione.
L’insieme della programmazione cinematografica del 33° FESCAAAL prenderà il via venerdì 3 maggio con la Cerimonia d’apertura che sarà ospitata sempre al Cinema Godard di Fondazione Prada. A inaugurare il festival sarà il film Fremont di Babak Jalali (USA 2023), scritto con Carolina Cavalli. Il film (che sarà distribuito in Italia da Wanted Cinema a fine giugno) sarà accompagnato a Milano dall’autore ed è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2023. Il titolo fa riferimento a una città della Bay Area che viene chiamata anche Little Kabul perché ospita una delle più grandi comunità di afghani degli Stati Uniti. La protagonista, Donya, è una giovane rifugiata afghana, divisa tra il lavoro in un ristorante cinese e le sedute con un eccentrico psicoterapeuta. Nel suo insieme la programmazione del 33° FESCAAAL prevede 10 giorni di proiezioni, 42 film di cui 20 prime italiane e 2 prime mondiali.