Rotterdam55: Tra emergenti e nomi noti, i film di Tiger e Big Screen Competition

Il “ persistente sforzo umano di comprendere il nostro posto in un mondo che cambia”: è questo il focus indicato dal Direttore Artistico Vanja Kaludjercic per l’edizione 2026 dell’International Film Festival di Rotterdam. Presentato ieri in diretta streaming, il 55° IFFR (dal 29 gennaio all’8 febbraio prossimi) si annuncia come sempre un porto ampio e accogliente per il cinema di tutto il mondo che lavora in avanscoperta su temi, generi, forme espressive e formati produttivi: un insieme di “nuove voci e artisti già noti”, come ha detto la Kaludjercic, per esplorare “i temi dell’appartenenza, della reinvenzione, dell’umorismo, della paura e della bellezza”. La missione del festival resta sempre quella fondamentale di “scoprire nuovi talenti e sostenere i registi che aprono nuove strade nel cinema”. Compito di cui si fanno espressione i concorsi, a partire dalla Tiger Competition, che propone 12 titoli in prima mondiale, “voci emergenti da tutto il mondo che ridefiniscono ciò che ci è familiare, modificando le prospettive per rivelare ciò che spesso passa inosservato”. In apertura una immagine di Like moths to light di Gala Hernández López. Questi i film in selezione:

 

Providence and the Guitar di João Nicolau 

 

La belle année di Angelica Ruffier (Sweden, Norway)
A Fading Man di Welf Reinhart (Germany)
The Gymnast di Charlotte Glynn (United States)
A Messy Tribute to Motherly Love di Dan Geesin (Netherlands, Germany, Belgium)
My Semba di Hugo Salvaterra (Angola)
Nangong Cheng di Shao Pan (China)
O profeta di Ique Langa (Mozambique, South Africa, Qatar)
Roid di Mejbaur Rahman Sumon (Bangladesh)
Supporting Role di Ana Urushadze (Georgia, Estonia, Turkey, Switzerland, United States)
Unerasable! di Socrates Saint-Wulfstan Drakos (Belgium, Thailand, Sweden)
Variations on a Theme di Jason Jacobs, Devon Delmar (South Africa, Netherlands, Qatar)
Yellow Cake di Tiago Melo (Brazil)

 

Vanja Kaludjercic

 

La giuria composta da Soheila Golestani, Marcelo Gomes, Ariane Labed, Kristy Matheson e Jurica Pavičić assegnerà il Tiger Award di €40,000, e due Special Jury Awards di €10,000.

C’è poi la Big Screen Competition, un concorso che lavora su forme e formule rivolte a quel pubblico più ampio, che non manca ogni anno di affollare le tante sale del festival. 12 lavori in prima mondiale per una selezione che “unisce cinema popolare, classico e d’essai” e quest’anno propone opere che spesso “rivisitano il passato – personale, politico o storico – per comprenderne l’influenza sul presente”:

2m² di Volkan Üce (Belgium, Germany, Turkey)
The Arab di Malek Bensmail (Algeria, France, Switzerland, United Arab Emirates, Belgium)
Butterfly di Itonje Søimer Guttormsen (Norway, Sweden, United Kingdom, Germany)
Cyclone di Philip Yung (Hong Kong)
The Fall of Sir Douglas Weatherford di Sean Dunn (United Kingdom)
Home di Marijana Janković (Denmark, Serbia)
Master di Rezwan Shahriar Sumit (Bangladesh)
Moonglow di Isabel Sandoval (Philippines, Taiwan, Japan)
Now I Met Her di Xiao Luxi (China)
Projecto Global di Ivo M. Ferreira (Portugal, Luxembourg)
Talking to a Stranger di Adrián García Bogliano (Mexico)
Tell Me What You Feel di Łukasz Ronduda (Poland)

La giuria composta da Sara Ishaq, Loes Luca, Chris Oosterom, Mila Schlingemann e Jan-Willem van Ewijk assegnerà il Big Screen Award di €15,000 cui si aggiungono i €15,000 offerti dal festival al distributore che porterà il film nelle sale olandesi.

 

Objet d’énigme di Chiara Caterina

 

22 invece i titoli della Tiger Short Competition, tutti in prima mondiale:

A donde nos lleva la fe de José Gerónimo di Juliano Kunert (Dominican Republic)
Acid City di Jack Wedge, Will Freudenheim (United States)
The Apple Doesn’t Fall… di Dean Wei (China)
Body, remember… di Matthew Berka (United Kingdom)
CUL-DE-SAC ! di Clyde Gates, Gabriel Sanson (Belgium, France)
Deep Cobalt di Petna Ndaliko Katondolo (Congo, Democratic Republic, United States)
DISSONANCE* di Jordan Strafer (Germany) *World Premiere (Festival)
Domestic Demon di Anahid Yahjian (United States, Portugal)
Futuros luminosos di Ismael García Ramírez (Colombia)
Golden Island di Arief Budiman (Indonesia, Singapore)
Home is where the heart is di Timothée Engasser (France)
I am a River di Heidi Piiroinen (Finland, France)
Last Shot di Parham Rahimzadeh (Netherlands)
Like moths to light di Gala Hernández López (Spain, Italy, France)
Mirror Martyr Mirror Moon di Jesse Jones (Ireland)
The Next World di Grau Del Grau (United States)
Objet d’énigme di Chiara Caterina (Italy, Belgium)
Orla di Marie Lukáčová (Czech Republic, Slovakia)
RELUCESCO di Shannon Lynn Harris (Canada)
The Second Skin di Mariia Lapidus (United States, Mexico)
Smriti~ di Shahi A J (India)
The Tragic Movement of the Spheres di Simon Rieth (France)

Da segnalare che è proprio nel concorso cortometraggi che compaiono gli unici due film delle competizioni di Rotterdam 2026: Objet d’énigme di Chiara Caterina e like moths to light di Gala Hernández López. Il primo è un film d’animazione di coproduzione belga, che la programmer Rebecca De Pas presenta come “un crescendo di indizi visivi e tracce sonore” che “gioca con i tropi del thriller per rappresentare le case come spazi densi in cui il ricordo di un omicidio può essere intuito in ogni fotogramma”. Il secondo cortometraggio e una coproduzione con Spagna e Francia ed è uno studio sui sogni in cui la regista, “fondendo la ricerca scientifica con sensuale poesia visiva e potente materiale d’archivio, sfida le nostre idee sulla realtà”.

 

Bazaar (Murder in the Building) di Rémi Bezançon

 
Da segnalare infine i film d’apertura e di chiusura: Providence and the Guitar di João Nicolau inaugurerà il festival con la storia di una coppia di artisti di strada alle prese con rivali sfacciati, demoni dispettosi e poliziotti lunatici: un film che Vanja Kaludjercic definisce “generoso e spiritoso nel tenere insieme il presente agli echi del passato”. L’IFFR 55 si chiuderà invece con Bazaar (Murder in the Building) di Rémi Bezançon, storia di un appassionato studioso di Hitchcock che si convince che il vicino di casa abbia ucciso sua moglie. Nel cast Laetitia Casta, Gilles Lellouche e Guillaume Gallienne.