Storie dal vecchio continente: a Lecce il 26 Festival del Cinema Europeo

Appuntamento a Lecce con il Festival del Cinema Europeo, XXVI edizione sino al 22 novembre per un festival che ormai rappresenta uno sguardo consolidato sulla cinematografia e sui maestri del nostro continente. Due i nomi in evidenza quest’anno per il tradizionale riconoscimento Protagonisti del Cinema Europeo e Italiano: Lars von Trier e Saverio Costanzo. Il grande regista danese sarà oggetto di un omaggio con la proiezione di dieci dei suoi film più amati, a coprire i momenti rappresentativi della sua carriera: L’elemento del crimine (1984), Epidemic (1987), Europa (1991), Le onde del destino (1996), Dancer in the Dark (2000), Dogville (2003), Melancholia (2011), Nymphomaniac: Vol. I e II (2013) e La casa di Jack (2018). Ad accompagnare la retrospettiva un incontro sul cinema di Trier con l’intervento della produttrice Louise Vesth, che riceverà simbolicamente l’Ulivo d’Oro alla Carriera attribuito dal festival. Protagonista del Cinema Italiano di questa edizione è invece Saverio Costanzo, uno dei più significativi autori del nostro cinema degli ultimi vent’anni, che il festival celebrerà consegnandogli l’Ulivo d’Oro alla Carriera e ripercorrendo i suoi film da Private (2004) a Auschwitz 2006 (2007), In memoria di me (2007), La solitudine dei numeri primi (2009), Hungry Hearts (2015) e Finalmente l’alba (2023). In apertura una immagine tratta da Vitrival di Noëlle Bastin & Baptiste Bogaert.

 

White Snails di Elsa Kremser e Levin Peter

 
Da Francia, Inghilterra fino all’Islanda, passando per Spagna, Portogallo, Belgio e Balcani giungono invece i dieci film del Concorso, tutti in prima nazionale, che saranno valutati dalla Giuria presieduta da Lene Børglum e composta da Marco Giusti, Dubravka Lakic, Paolo Strippoli e Olena Yershova. Dalla Francia giunge Out of Love di Nathan Ambrosioni che si sofferma sui temi della sorellanza e di una genitorialità inaspettata, mentre dall’Islanda arriva The Love that Remains di Hlynur Pálmason che scandaglia le conseguenze della crisi coniugale sulla quotidianità di una famiglia. The Luminous Life del portoghese João Rosas è il ritratto di una generazione colta nel contesto precario di Lisbona, mentre l’olandese The Pupil di Karin Junger offre uno sguardo sul drammatico mondo dell’adescamento dei minori nel mondo sportivo. L’inglese The Son and The Sea di Stroma Cairms segue invece il difficile percorso di crescita di tre giovani privi di guida, il belga Vitrival di Noëlle Bastin & Baptiste Bogaert è un poliziesco sui generis segnato da un notevole umorismo che racconta un villaggio dove la morte aleggia in maniera inspiegabile. Altro film notevole è il tedesco What Marielle Knows di Frédéric Hambalek, che affronta temi universali e inquietanti come il diritto alla privacy, il peso della verità, il rapporto tra genitori e figli. Lo spagnolo When a River Becomes the Sea di Pere Vilà Barceló esplora la zona grigia dell’abuso nelle relazioni tra giovani adulti, mentre White Snails di Elsa Kremser e Levin Peter racconta le vite ai margini di una modella bielorussae un solitario lavoratore in un obitorio. Infine in serbo Yugo Florida di Vladimir Tagić indaga le dinamiche padre-figlio e quelle della solitudine attraverso la storia di un lavoratore del turno di notte di un reality show.

 

Diciannove di Giovanni Tortorici

 
Fuori concorso ci sono poi alcune opere che incontreranno il pubblico in sala: in apertura del festival l’anteprima di Breve storia d’amore di Ludovica Rampoldi con Pilar Fogliati, Adriano Giannini, Valeria Golino e Andrea Carpenzano, storia di due coppie i cui destini collidono. 40 secondi di Vincenzo Alfieri è ispirato alla drammatica vicenda di Willy Monteiro Duarte, ventenne capoverdiano aggredito e ucciso a mani nude dopo aver cercato di difendere un amico coinvolto in una lite. Under the stars di Michelle Danner è una commedia romantica divertente e commovente sull’amore, la verità, la bellezza, mentre Cuore di carta di Kristina Sarkyte interpretato da Stefania Rocca nel ruolo di una maestra alle prese con un ragazzo che cerca di sopravvivere in una famiglia difficile. From Ground Zero di Rashid Masharawi è un progetto che raccoglie 22 cortometraggi girati sia in chiave documentaristica che in forme narrative a soggetto da registi di Gaza sotto le bombe per denunciare storie della guerra. Per il Premio Mario Verdone, consueto appuntamento all’interno del Festival e giunto alla sua XVI edizione, saranno presentati i cinque finalisti: La vita da grandi di Greta Scarano, Il mio compleanno di Christian Filippi, Diciannove di Giovanni Tortorici , Ciao bambino di Edgardo Pistone e L’albero di Sara Petraglia . Le consuete sezioni di Cinema e Realtà, i cortometraggi del Premio Emidio Greco e del concorso Puglia Show completano il programma del festival anche quest’anno.

 

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