Locarno77 – Pardo alla Carriera a “King Khan”, l’imperatore di Bollywood. Ci sono anche Stacey Sher, Ben Burtt e i progetti di Open Doors

Shah Rukh Khan_ ©Rohan Shrestha

In attesa della conferenza stampa del 10 luglio, in cui verrà annunciato il programma complessivo, il cammino verso Locarno77 (dal 7 al 17 agosto) è disseminato di annunci che configurano un’edizione ricca di presenze qualificanti. L’ultimo è giunto ieri e lancia il Pardo d’Oro alla Carriera assegnato alla superstar indiana Shah Rukh Khan. Il premio renderà omaggio a un interprete che è anche un’icona internazionale, con una straordinaria carriera nel cinema indiano ricca di oltre cento film dei generi più diversi. Noto in India come “King Khan”, l’imperatore di Bollywood, Shah Rukh Khan è il simbolo tangibile della vitalità del cinema indiano, “una leggenda vivente”, come dice Giona A. Nazzaro, “un re che non ha mai perso il contatto con il pubblico da cui è stato incoronato. Audace e coraggioso, ha sempre saputo misurarsi con nuove sfide, senza però mai tradire quello che i fan da tutto il mondo si aspettavano da lui. Shah Rukh Khan è un vero eroe popolare, sofisticato ma con i piedi per terra: un mito dei nostri tempi.” Shah Rukh Khan sarà premiato in Piazza Grande la sera di sabato 10 agosto e l’Omaggio prevede anche la proiezione di uno tra i suoi film più importanti, Devdas di Sanjay Leela Bhansali (2002). Domenica 11 agosto alle 13:30 il pubblico avrà la possibilità di incontrare l’attore durante una conversazione che si terrà al Forum @Spazio Cinema.

 

Devdas di Sanjay Leela Bhansali (2002)

 
Nei giorni scorsi, intanto, era stata annunciata anche la produttrice Stacey Sher, che riceverà il Raimondo Rezzonico Award, il riconoscimento dedicato a figure di primo piano nella produzione cinematografica internazionale: la Sher è una presenza fondamentale nella scena del cinema indipendente americano, sotto la cui guida negli anni ’90 sono stati realizzati, come dice Giona A. Nazzaro, “alcuni dei film più significativi della storia del cinema americano. La sua collaborazione con cineasti come Quentin Tarantino e Steven Soderbergh testimonia la sua visione e dedizione all’arte cinematografica. Che sia in film come Man on the Moon (1999) di Miloš Forman o Gattaca (1997) di Andrew Niccol, il suo desiderio di sfidare i limiti di ciò che è possibile fare nel cinema è evidente”. Nominata due volte agli Oscar, per Django Unchained di Quentin Tarantino (con Jamie Foxx, Leonardo Di Caprio, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson e Kerry Washington) ed Erin Brockovich di Steven Soderbergh (con Julia Roberts e Albert Finney), Stacey Sher sarà protagonista di un omaggio che prevede la proiezione di questi due film e riceverà il Rezzonico Award in Piazza Grande la sera dell’8 agosto, mentre il 9 mattina incontrerà il pubblico del festival al Forum @ Spazio Cinema.

 

Erin Brockovich (2000) di Steven Soderbergh

 
Altra presenza importante a Locarno77 sarà quella di Ben Burtt, leggendario sound designer, montatore e voice actor di Guerre stellari e Indiana Jones che il 14 agosto in Piazza Grande riceverà il Vision Award Ticinomoda, dedicato alle personalità che con le loro opere hanno allargato gli orizzonti del cinema. Voce originale di E.T. nell’iconica frase “E.T., telefono, casa”, Ben Burtt si è aggiudicato due Oscar per il miglior montaggio sonoro proprio di E.T. – L’extra-terrestre (1982) e di Indiana Jones e l’ultima crociata (1989), oltre a due Oscar Special Achievement Award per il montaggio sonoro con Guerre stellari (1977) e I predatori dell’arca perduta (1981). Infine c’è anche la line-up dei progetti e dei produttori di Open Doors, il programma dedicato allo sviluppo di talenti che con il 2024 entra nell’ultimo anno del suo ciclo dedicato all’America Latina e ai Caraibi, e lancia un nuovo premio in collaborazione con Tabakalera CICC e con il San Sebastian Film Festival.

 

Guerre Stellari (1977) di George Lucas

 
Piattaforma di co-produzione cinematografica e programma di sviluppo per cineasti provenienti da comunità non sufficientemente rappresentate e da paesi in cui il cinema e l’arte come forma di espressione sono a rischio, Open Doors proporrà quest’anno otto progetti in fase di sviluppo, selezionati per la piattaforma di co-produzione cinematografica Projects Hub, tra i quali il racconto vampiresco Fiebre caribe (Caribbean Fever) del venezuelano Diego Andres Murillo; Ovnis en el Trópico (UFOs in the Tropic), film di fantascienza queer del regista ecuadoriano esordiente Roberth Mendoza; Huaco retrato (The Return Of The Last Mochica Warrior) del peruviano Fernando Luis Mendoza Salazar, che combina i videogiochi con il cinema; ed El único tiempo (The Unique Time) della regista paraguaiana Paz Encina, già vincitrice del Tiger Award nel 2022 per il suo film Eami e del Premio FIPRESCI al Festival di Cannes per Hamaca paraguaya (2006). Il Producers Lab, il programma di sviluppo professionale di Open Doors per produttori creativi, accoglie invece quest’anno otto partecipanti provenienti da otto paesi diversi, tra cui l’haitiana Wendy Desert, una delle fondatrici del collettivo di donne L’autre Regard Films Productions, che sostiene i talenti emergenti dell’industria cinematografica haitiana; la boliviana Camila Molina, una delle produttrici del film Chaco (2020) di Diego Mondaca, presentato all’IFFR; e Romola Lucas, la prima produttrice proveniente dalla Guyana a partecipare al Lab.
 
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