Il grande regista taiwanese ritirerà il riconoscimento nella serata di domenica 6 agosto in Piazza Grande, mentre il 3 agosto sarà protagonista di un panel sul futuro del cinema. Tsai Ming-liang incontrerà il pubblico del Festival durante una conversazione sulle esplorazioni dei contesti sociali nel cinema e sul futuro dell’audiovisivo che si terrà al Forum Spazio Cinema, e che sarà moderata da Kevin B. In omaggio al suo lavoro nell’ambito del cinema e dell’arte contemporanea, durante il Festival sarà proiettato Rizi (Days, 2020), e una mostra di sue opere sperimentali, accessibile per tutta la manifestazione, verrà inaugurata presso Il Rivellino il 5 agosto. In questa sede sarà possibile ammirare una selezione di produzioni sperimentali come Transformation (2012), Ni de lian (Your Face, 2018) e la performance The Tree (2021). Nato in Malesia nel 1957, Tsai Ming-liang ha presentato il suo primo lungometraggio, Rebels of the Neon God (1992) alla Berlinale del 1992. Il suo secondo film, Vive l’amour (1994), ha vinto il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia, mentre The River (1996) ha vinto il Premio della Giuria a Berlino. Nel 2012 ha iniziato la serie Slow Walk e da allora ha realizzato nove film, proiettati in festival e gallerie d’arte di tutto il mondo.
Per Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival: “Il cinema di Tsai Ming-liang è un appassionante crocevia di storie e linguaggi. Sin dal suo esordio ha saputo mettere in scena le molteplici identità di un percorso creativo riflesso nelle articolazioni della storia taiwanese segnata dalla sua vicenda personale di cinese cresciuto fra la Malesia e Taipei. Nel suo lavoro erotismo e osservazione, ricerca formale e narrazione hanno dato corpo a una filmografia di bellezza folgorante e attonito stupore, nella quale lo spleen urbano della metropoli postmoderna ha trovato nuovi accenti. Tsai Ming-liang ha creato un’opera che interroga il cinema e il mondo con lucidità e commozione”.