Corpi e protesi: stampelle, scarpette da punta, pedane per la deambulazione, tubi di metallo, imbracature che diventano un’emanazione del corpo, fondendosi in un tutt’uno. Sembra un film di David Cronenberg, ma si tratta, in realtà, di bODY_rEMIX/gOLDBERG_vARIATIONS, creato da un’altra celebre canadese, la coreografa e danzatrice quebecchese Marie Chouinard per il Festival Internazionale di danza contemporanea della Biennale di Venezia nel 2005 e proposto il 29 e 30 settembre al Teatro dell’Elfo nell’ambito della 29a edizione di MilanOltre.
bODY_rEMIX/gOLDBERG_vARIATIONS consta di due atti: la prima parte è incentrata più sui movimenti di ensemble, mentre la seconda dà maggiore spazio ai singoli ballerini, ai loro assolo e alle loro voci. Illustrando la genesi del progetto, Marie Chouinard ha parlato di «cassetti nel cervello», riferendosi a intuizioni che sono in attesa di essere rivelate e di prendere forma in scena. In particolare ha individuato tre cassetti. «Uno conteneva la musica di Johann Sebastian Bach. Un altro conteneva l’idea di lavorare con stampelle, con elementi che sarebbero venuti a costruire il corpo in un altro modo e nell’ultimo cassetto stavano le scarpette a punta, che da tempo desideravo utilizzare in uno spettacolo». Così i tre elementi si sono fusi e scambiati: le stampelle sono diventate punte e appendici non abituali del corpo umano, Bach e le sue variazioni hanno fatto da filo conduttore per le trasformazioni e decostruzioni del corpo umano e la stessa sbarra di allenamento è diventata una sorta di spartito musicale per raccogliere le evoluzioni delle ballerine. Le Variazioni Goldberg, presentate nella memorabile incisione di Glenn Gould (con i suoi estratti vocali), si accompagnano alle sonorità elettroacustiche pensate da Louis Dufort. Un plauso agli interpreti (cinque uomini e sei donne) che esplorano, senza risparmiarsi, le nuove forme a cui i loro corpi danno vita.
L’omaggio a Marie Chouinard, parte di un focus sulla danza del Québec che ha presentato anche i lavori di Virginie Brunelle, prosegue – sempre al Teatro dell’Elfo – con altri spettacoli: Soft virtuosity, still humid, on the edge, la sua più recente creazione, e Henri Michaux: Mouvements, tributo allo scrittore e poeta belga naturalizzato francese (il 2 ottobre), Étude no 1, una “danza di metallo”, amplificata dal suono elaborato in tempo reale da Louis Dufort e 24 Prélude by Chopin del 1999 (il 3 e 4 ottobre).
Info: www.milanoltre.org