Fango, passione, fatica, drammi, sconfitte, vittorie, in una parola: ciclismo. Sono queste le coordinate della mostra, curata da Marco Minuz, Vite di corsa che si può visitare al Castello di Caldes (Tn) fino al 26 settembre. Uno straordinario racconto in cui lo sguardo dei grandi fotografi dell’agenzia Magnum esplora la grandezza e il mistero del ciclismo. Una storia per immagini che non si limita a testimoniare le gesta dei campioni e le grandi corse come il Tour de France, ma anche la quotidiana umanità del mondo a due ruote. Un percorso inedito di 80 immagini (molte delle quali mai prima esposte al pubblico) che a differenza della tradizionale fotografia sportiva, racconta il ciclismo attraverso la sensibilità e l’ironia di questi autori, in un percorso a tappe che comincia dalle fotografie realizzate da Robert Capa nel 1939 e arriva fino ai giorni nostri, attraverso l’obiettivo di Alex Majoli. Le immagini selezionate dall’archivio Magnum mostrano così splendidi reportage dedicati al mondo del ciclismo e sono testimonianza delle caratteristiche che accomunano questi fotografi: l’incontro fra esigenza artistica e reportage, con un’attenzione speciale per la dimensione umana. Così si può andare oltre le gesta sportive e porre l’attenzione sul mistero del ciclismo, l’unico sport come amava ripetere Gianni Mura, dove “chi fugge non è un vigliacco”. (In apertura i ciclisti attendono mentre gli organizzatori del Tour negoziano con gli agricoltori in protesta per rimuovere i loro trattori dalla strada. Tour de France, 1982. Foto di Harry Gruyaert).
Si possono ammirare le foto di Robert Capa che nel 1939 venne incaricato dalla rivista Match di seguire il Tour de France e genialmente fece del pubblico un protagonista della corsa al fianco dei ciclisti. Poi ci sono i lavori realizzati da Guy Le Querrec nel Tour de France del 1954, le fotografie di Christopher Anderson dedicate al ciclista Lance Amstrong nel 2004 che suggeriscono il triste epilogo della carriera di Lance per doping, un’intera sezione dedicata agli spettatori, le immagini realizzate dal fotografo francese Harry Gruyaert nel Tour del 1982 e una sezione dedicata ai velodromi, con immagini di René Burri, Stuart Franklin e Raymond Depardon. Il fotografo italiano Alex Majoli è presente con delle fotografie dedicate al celebre produttore di bici milanese Alberto Masi con sede del suo laboratorio sotto le curve del Velodromo Vigorelli ed infine una selezione di immagini di Peter Marlow dedicate a frammenti di quotidianità dei corridori impegnati nel giro della Bretagna nel 2003.