Rimane aperta fino al 22 marzo presso le Grandi Aule delle Terme di Diocleziano a Roma Mario Dondero- mostra fotografica, sobria (a partire dal titolo) e bellissima rassegna consacrata a uno dei più grandi fotoreporter italiani. Quattro le sezioni, curate da Nunzio Giustozzi e Laura Strappa, nelle quali vengono presentati i momenti storici che hanno contraddistinto il secolo appena concluso, così come i luoghi, i personaggi e gli avvenimenti che hanno segnato i mutamenti da quegli anni ad oggi. 250 fotografie per capire il mondo, interpretarlo. Per Mario Dondero: “fotografo e fotoreporter sono due termini che definiscono un modo di fare fotografia opposto” e lui ha voluto raggiungere “la gente comune e colloquiare con il mondo”, ma avrebbe volentieri fatto il giornalista se non fosse “incappato nella fotografia. Il modo per andare oltre la parola”. Il percorso inizia con una serie di immagini che illustrano La nascita di una vocazione, dettata innanzi tutto dall’ammirazione per Robert Capa. Al grande fotografo dell’Agenzia Magnum Dondero rende omaggio in mostra con una sua fotografia di quella collina, in Spagna, dove Capa scattò la famosa foto del miliziano morente nella guerra civile. Si continua
con gli anni di Milano e Parigi, dove Dondero si trasferì nel ’54. È di questo suo primo soggiorno parigino la celebre foto del Nouveau Roman, in cui ritraeva tutti gli intellettuali del gruppo. Nella sezione La passione per la politica e la storia vi sono gli anni in cui viene formandosi la personalità e l’opera di Mario Dondero come è oggi riconosciuta: quello sguardo che, sempre con la medesima sincerità ed onestà , raccontava la guerra algero-marocchina o il processo Panagoulis, e allo stesso tempo incontrava intellettuali e artisti che cambiavano la storia, leggendario il suo rapporto con Francis Bacon immortalato nel ’61 a Londra. E fra gli altri ci sono anche Pier Paolo Pasolini, Edoardo Sanguineti, Primo Levi, Elsa Morante… Molte le immagini dell’Italia degli anni Sessanta e della Francia dagli anni Settanta ai Novanta, paese cruciale per cominciare ad entrare in contatto con la cultura africana. Un continente, l’Africa, ricorrente nei lavori di Dondero e presentato nella sezione Verso il mondo. Al suo sguardo non sono sfuggiti i fermenti sociali e i venti di guerra a Cuba, in Brasile, in Cambogia, nei paesi africani e arabi.
L’ultima sezione della rassegna, intitolata La grande svolta, certifica la passione “per il racconto sincero delle situazioni”, come ama dire, con i reportage di bruciante attualità sulla caduta del Muro di Berlino, la Russia di Putin e l’Afghanistan sconvolto dalla guerra.