Una serata con Moni Ovadia per scoprire l’audiolibro Storia di un antico suonatore di organetto

Da non mancare venerdì 9 novembre alle ore 21 al Teatro Italia a Roma (a ingresso gratuito), il lancio, con una serata di musica e parole, di Storia di un antico suonatore di organetto, audiolibro Emons (2 ore e 29′, euro 14,90). L’opera è l’ultimo progetto artistico di Alessandro Parente- musicista e maestro di organetto – frutto di un lungo lavoro di ricerca condotto all’interno del suo laboratorio musicale “La Scatola del vento”, attivo da circa trent’anni. Letto da Moni Ovadia, completato da testimonianze autentiche, musiche tradizionali e di nuova scrittura, l’audiolibro narra la storia di Vincenzo Del Seni di Coreno Ausonio, mitico suonatore di organetto dell’antica Terra di Lavoro, una piccola ma preziosa vicenda che attraversa il Novecento, tra guerra, povertà, emigrazione e ricostruzione, fino ai nostri giorni. Moltissimi artisti e musicisti hanno partecipato al progetto: tra loro Francesco Guccini, Giovanna Marini, Peppe Barra, Antonello Salis, Vincenzo Zitello, Paolo Fresu, Lucilla Galeazzi, Dacia Marani, Domenico Adriano, Mario  Insenga, Stefano Di Battista, Lino Cannavacciuolo, Piero Ricc ioltre le orchestre di organetti Il Giardino della Pietra Fiorita e Tradizione in divenire.

 

Alla serata intervengono Alessandro Parente, Moni Ovadia, Giovanna Marini, Lucilla Galeazzi, Ellade Bandini, Piero Ricci, Domenico Adriano e Laerte Scotti. Partecipano all’evento due orchestre di organetti: Il giardino della Pietra fiorita e Tradizione in divenire, oltre a molti altri musicisti: Giulia Grassi (tastiere e voce), Marco Pescosolido  (violoncello) e i Musicanti del Piccolo Borgo Trio. Danzerà invece Daniela Evangelista.

Alessandro Parente

 

 

 

““Raccontata ai piedi del monte Maio nell’antica Terra di Lavoro, oggi, la storia di Vincenzo Del Seni potrebbe essere quella di ogni contadino suonatore e cantore della nostra penisola. Vincenzo, Orfeo dalle mani callose ma agili, è un eroe dei nostri tempi e il suo organetto non è un curioso e simpatico oggetto da museo delle tradizioni popolari, ma una scatola di nostre memorie, poetiche e musicali…”

 

Qui sotto un estratto dell’audiolibro che pubblichiamo per gentile concessione di Emons.