Per la sua terza partecipazione al Concorso del festival di Cannes, Caterina Corsini ha deciso di tornare alle sue radici. Ritorna in Corsica, sulle tracce di Khédija, una donna che lavora per una ricca famiglia parigina che viene incaricata di prendersi cura dei bambini durante le vacanze. Per lei è l’occasione giusta per portare le sue figlie a conoscere la sua terra natale piena di ricordi, l’isola della bellezza: per un’estate di esplorazioni, crescita e avventure indimenticabili per due ragazze adolescenti.
Un film di giovani
Sono partita dall’idea di fare un film sulla gioventù di oggi. Quindi avevo bisogno di uno sceneggiatore giovane per essere accurata e credibile. Ho incontrato Naïla Guiguet e insieme abbiamo lavorato sulla sceneggiatura per tre anni. L’idea dell’ambientazione in Corsica è venuta subito. Poi, a poco a poco, è apparso tutto ciò che mi legava a quest’isola, gran parte della mia storia familiare, che ho lasciato sullo sfondo nel racconto. Ecco perché la strada è stata lunga. Era un terreno familiare: c’è una storia personale di ritorno in un luogo da cui, da bambina, sono stata allontanata. La Corsica è la mia parte mancante perché lì non sono cresciuto a causa della morte di mio padre avvenuta quando avevo due anni e mezzo. È come una voragine aperta, e tornare nella sua cittadina è stato emozionante. Per mantenere il giusto distacco pensavo solo al cinema, nel quale so che gli sarebbe piaciuto lavorare.
Io e la Corsica
Tutto ha un senso cinematografico in Corsica. Quest’isola è impressionante, ogni ambientazione suggerisce emozione, tensione, forza. Convivono la Corsica turistica e la Corsica di montagna, la più segreta e talvolta opprimente. È un paese da comprendere. Mio padre era molto povero, ma so che aveva una grande nobiltà di cuore e senso dell’amicizia e dell’ospitalità. Valori condivisi e incarnati dal mio amico Pierre Salvadori. Amo molto il cinema Thierry de Peretti che porta sullo schermo l’animo corso, il suo modo di ritrarre l’isola mi colpisce sempre molto. Da lui ho preso molti attori Fra quelli che ho utilizzato non poteva mancare Cédric Apietto, che ho trovato umanamente magnifico. Ha portato nel nostro film la sua incredibile capacità di ascolto, il suo fascino, la sua accuratezza.
Io e Aïssatou Diallo Sagna
Dopo Parigi, tutto in una notte ho voluto tornare a lavorare con Aïssatou Diallo Sagna. Mentre scrivevo avevo in mente il viso di Aïssatou, lei è stata associato a questa storia fin dall’inizio. Si tratta di una storia di famiglia e ai miei occhi, con la sua dolcezza e la sua umanità, incarnava perfettamente la madre. Nel 2022 ha vinto un César ma so quanto può essere smemorato il nostro cinema e volevo far sapere che non la dimenticherò mai, che per lei ci sarò sempre. Si tratta di un film estivo, un film in cui ciascuna delle tre donne protagoniste si confronta con la propria sessualità, cerca una relazione con il desiderio. Quindi per ognuna di loro c’era questa ricerca, il tempo di un’estate, il tempo per Farah (Esther Gohourou) e Jessica (Suzy Bemba) delle loro prime emozioni, dei loro primi amori . E poi c’è mamma Kheididja (Aïssatou Diallo Sagna)…