Prima di entrare nel merito del crowdfunding, mi piacerebbe entrare nel merito del film che stai realizzando Mi chiedo quando ti mancherò. Raccontaci le origini del progetto
Ho letto il libro di Amanda Davis più di dieci anni fa e subito ho pensato che era la storia che volevo raccontare nel mio secondo film. Ho anche pensato che un film con una storia così bella era facile da produrre. Nel primo pensiero credo ancora molto, per il secondo è evidente che mi sono sbagliato. Alla fine per girarlo ho dovuto di nuovo farmi produttore di me stesso.
Cosa ti ha colpito del romanzo di Amanda Davis, tanto da dedicarti alla sua trasposizione cinematografica con tanta passione?
Innanzitutto la forza e l’originalità della storia, il fatto che raccontava una storia difficile e problematica in maniera poetica e non banale. Poi il personaggio della Cicciona vero punto di vista narrativo della storia e del film. Anche la presenza di un circo che però da subito ho pensato diverso da quello del libro. No agli animali e più vicini alla poetica del cirque noveau.
Come lo hai adattato ai paesaggi e al tuo sguardo?
Il film è chiaramente un adattamento del libro, abbiamo tagliato molto. Il libro contiene due parti distinte. Con gli sceneggiatori Luca Infascelli e Chiara Barzini abbiamo pensato ad una struttura narrativa che potesse unire queste due parti in un percorso della protagonista omogeneo e comunque intrigante. Per quanto riguarda il mio sguardo, quando sono finalmente arrivato a girare il film mi è venuto naturale buttar via tutte le varie suggestioni che potevo avere avuto in questi anni, mi sono fatto guidare dall’istinto. Una sorta di reset anche emotivo. É chiaro che l’impianto low budget richiedeva praticità e velocità, ma sinceramente questo non l’ho mai vissuto come un limite. É stato bello farsi guidare dai personaggi, dalle situazioni. Non dovevo dimostrare niente, far vedere che ero bravo. Il punto di vista della mdp era quasi sempre in funzione degli attori.
A che punto è il lavoro?
Siamo lavorando sulla color correction, sul sound designer con il bravissimo Vladimir Rakic e sulle musica con EMA, cantante indie rock americana. Le sue musiche saranno un elemento fondamentale del film. Ha trovato dei suoni analogici, ma contemporanei che sono proprio quello che speravo per il film. Sono convinto del valore del film, non vedo l’ora di vederlo finalmente finito.
Quali sono i soggetti coinvolti nel film da un punto di vista produttivo?
A livello istituzionale beneficiamo di due contributi della Regione e Sardegna Film Commission, di un piccolo contributo Rai e di un contratto di distribuzione dell’Istituto Luce; l’averlo è stato fondamentale nella mia decisione folle di partire con la produzione nonostante il Ministero ci avesse tolto il finanziamento ricevuto nel 2014. Abbiamo anche un contributo dello Slovenia Film Found, ma il budget è veramente piccolo e a livello di produzione esecutiva è quasi tutto in mano alla mia casa di produzione Apnea Film, che praticamente sono io. Finanziariamente e non solo è molto dura.
Perché uno spettatore dovrebbe sostenere il tuo film partecipando al crowdfunding?
Per aiutare un film sincero, onesto, fatto con passione e sopratutto con una sua poesia. Un film che tratta anche temi importanti, che trasmette delle emozioni Un film totalmente indipendente, fatto in autonomia ma non certo povero nelle immagini e nelle intenzioni.