Le mille vite di Gena Rowlands

Non si può pensare al cinema di John Cassavetes senza pensare alla presenza scenica di Gena Rowlands che The New Yorker ha definito “L’attrice cinematografica più importante e originale dell’ultimo mezzo secolo”. Insieme hanno collaborato alla creazione di un cinema libero e puro, il cinema indipendente americano che nasceva davanti alla macchina da presa e agli occhi degli spettatori con la flagranza dell’improvvisazione teatrale trasposta per il grande schermo. Gena Rowlands nasce in Wisconsin nel 1930 ma si trasferisce a New York nel 1950 per studiare teatro all’American Academy of Dramatic Arts. Qui incontra il suo futuro marito e inizia la luminosa carriera di attrice/musa. Dopo molta gavetta a teatro, esordisce al cinema nel 1958 in L’alto prezzo dell’amore di José Ferrer, cui fanno seguito Solo sotto le stelle (1962) di David Miller e La strada a spirale (1962) di Robert Mulligan. La svolta è con Gli esclusi, primo film in cui recita per il marito (ma aveva fatto una fugace comparsa in Shadows), cui fanno seguito Minnie e Moskowitz, Faces, Una moglie, La sera della prima, Love Streams, Gloria, che anticipano e incarnano la rivoluzione del cinema a partire dagli anni Settanta. (In apertura una immagine tratta da Gloria di John Cassavetes).

 

Love Streams (1984) di John Cassavetes

 

Il successo è inevitabile e la presenza scenica di Rowlands è ben espressa nei lunghi e ripetuti primi piani, il punto attorno a cui ruota la scansione del tempo di storie al tempo stesso intime ed esemplari. Bella, decisa, con i suoi tratti gentili e una gestualità precisa, Gena Rowlands sapeva modulare la tensione fino a livelli di estrema intensità. Lo dimostrano le sue interpretazioni in Una moglie e Gloria. Il primo nei panni di Mabel, donna vulnerabile ma moglie e madre incrollabile, la cui salute mentale si sta rapidamente degradando, il secondo in quelli di una donna con la pistola in fuga dalla sua stessa “famiglia” per proteggere un bambino. Forse non tutti sanno che il ruolo era stato offerto a Barbara Streisand, che rifiutò per le caratteristiche troppo materne del personaggio. Impossibile non ricordarla in Un’altra donna di Woody Allen, Taxisti di notte di Jarmush, Luce del giorno di Paul Schrader e nei film del figlio Nick (Una donna molto speciale, She’s So Lovely e, Le pagine della nostra vita). Nel 2006 ha scritto la sceneggiatura per un episodio del film collettivo Paris, Je taime, storia di una coppia che si incontra la sera prima di firmare le carte del divorzio, in cui recita con l’amico Ben Gazzara.È stata candidata due volte agli Oscar, ha vinto quattro Emmy Award e due Golden Globe e nel 2016.
A lei, Pedro Almodovar ha dedicato il suo film Tutto su mia madre.

 

La sera della prima (1977) di John Cassavetes