Woody Allen: tutto è regolato dal caso

Presentato fuori concorso, Irrational Man segna il ritorno di Woody Allen nei territori che aveva già esplorato con Match Point o Crimini e misfatti, commedie nere, venate di thriller. Joaquim Phoenix è un affascinante professore di filosofia che si divide fra l’allieva innamorata (Emma Stone) e la collega con la quale ha una relazione (Parker Posey). Poi l’ irrational man  si macera sui grandi temi della vita e scivola nella depressione. Per uscirne inizia ad immaginare di organizzare un delitto perfetto. Per rimanere in tema con il suo protagonista Allen ha condotto una conferenza stampa dall’impronta filosofica.

 

woody-allen-cannesVite complicate 

il pubblico va a cinema e a teatro per vedere uomini e donne alle prese con i dilemmi morali, con le scelte, spesso sbagliate che fanno, i tradimenti, i delitti. Tutta la grande letteratura è basata su questo. La vita è complicata e qualunque cosa tu faccia per evitarlo, primo o poi ti confronti con il dolore. Cerchiamo di dirci che ne vale la pena, cerchiamo un significato, ma la realtà è che non c’è. Viviamo in un mondo regolato dal caso, tutto quello che fai sparirà, comprese le opere di Michelangelo e Beethoven. Perciò quel che possiamo fare per sopravvivere è distrarci da questa realtà, il cinema è la mia distrazione. Per non pensare alla vecchiaia, che arriverà… un giorno lontano. Intanto, quando mi affiora il pensiero, entro in un cinema e vedo un film con Fred Astaire e Ginger Rogers.

 

 Scelte irrazionali

C’è per tutti un momento nella vita in cui improvvisamente capiamo che le nostre scelte possono cambiare tutto. Basta aprire il giornale, per leggere di orrori provocati da una crisi morale, di valori  ma è sempre accaduto: il mondo è fatto cosi. Uccidere qualcuno – come accade al mio protagonista – può sembrare la cosa più irrazionale da fare, ma si fanno ogni giorno scelte di vita irrazionali. Pensate alla fede religiosa. Tutti cercano un senso a quel che fanno e si danno spiegazioni, ma la realtà è che facciamo continuamente scelte irrazionali.

 

 Io e gli attori

Non è mia abitudine rimanere in contatto con gli attori una volta che il film è terminato. Gli interpreti con cui ho lavorato avevano una carriera, spesso ottima, prima di incontrarmi e si sono confermati dei grandi anche dopo. Da molto volevo lavorare con Parker Posey perché mi piace tantissimo il suono del suo nome. La prima volta che ho notato Emma Stone è stata quando ho visto una clip di un suo flm in tv. Mi pareva perfetta per  Magic in the Moonlight. Oggi lei è cresciuta tantissimo al punto che è arrivata sul set con delle idee davvero interessanti, soprattutto sulla scena finale del film.

 

Una serie tv

Sto lavorando ad una serie tv per Amazon Studios. Se devo essere franco oggi è un impegno del quale mi pento. Probabilmente non avrei dovuto accettare. All’inizio pensavo che non sarebbe stato troppo difficile fare sei puntate di 30′. Invece i problemi, a partire dallo sviluppo dell’intreccio, sono tantissimi. Spero di non deludere nessuno ma in questo momento non so esattamente ciò che sto facendo.