Negli ultimi anni in Francia la commedia di derivazione letteraria che prevede una mise en abyme sembra andare per la maggiore. Dopo il successo in patria nel 2013 di Alceste à bicyclette per la regia di Philippe Le Guay (in italiano Molière in bicicletta perché i distributori temevano non si cogliesse il riferimento al protagonista del Misantropo), ecco arrivare a distanza di un anno Gemma Bovery di Anne Fontaine.
La continuità del filone è data anche dallo stesso protagonista, un Fabrice Luchini che sembra ormai essere diventato garanzia di qualità per personaggi bobo.
Nel film della Fontaine, interpreta Martin Joubert che da sette anni ha lasciato Parigi per tornare in un villaggio della Normandia con moglie e figlio a occuparsi della panetteria del padre. Da sempre grande appassionato di letteratura romantica, e in particolar modo di Gustave Flaubert, vede la sua piatta e tranquilla vita turbata dall’arrivo dei nuovi vicini, Charles e Gemma Bovery, una coppia di inglesi che scatena le sue fantasie.
È un attimo leggere le loro esistenze sulla falsariga di quelle dei protagonisti di Madame Bovary di Flaubert. Martin, convinto che la vita imiti l’arte e deciso a dimostrarlo, si trasforma nello scrittore normanno e attribuisce all’irrequieta Gemma (Gemma Aterton) le peculiarità di Emma Bovary, dall’insoddisfazione generalizzata rispetto alla vita coniugale alla scelta dell’amante (Niels Schneider), rampollo di una famiglia benestante del posto.
La sceneggiatura, scritta dalla stessa Fontaine e da Pascal Bonitzer (sceneggiatore in più occasioni per Jacques Rivette e André Téchiné) e tratta dall’omonimo graphic novel di Posy Simmonds (già autrice di Tamara Drewe di Stephen Frears, sempre interpretato dalla Aterton), ha il sapore di un’operazione studiata a tavolino per cavalcare il successo di un genere. Tuttavia risulta godibile grazie a una certa cura per i dettagli, alcuni momenti esilaranti – in particolari i dialoghi tra Martin e il figlio – e un finale decisamente spiazzante per una commedia. Anche in questo caso a suo modo fedele al capolavoro letterario che è il motore e la fonte principale di ispirazione.