Per portare a compimento Isle of Dogs ci sono voluti 1 regista, 27 animatori e 10 assistenti. Wes Anderson, da sempre fissato con lo stop-motion, ha lavorato duramente per creare la sua ultima meraviglia. Da poco è disponibile on line un dietro le quinte del lungometraggio dove il regista e i suoi collaboratori illustrano tecniche e trucchi a cui si sono affidati facendo emergere anche gli ostacoli che hano dovuto superare sul loro cammino. Un sornione ed ironico Wes Anderson confessa che questo genere di animazione si devono affrontare continue nuove sfide: “I problemi che ti capitano sono particolari e numerosi, come ad esempio, il fatto che devi tenere presente che i pupazzi non sono in grado di sorridere. Magari sono due anni e mezzo che stai lavorando al progetto e di colpo ti scontri con questo fatto. ” Per Massimo Causo, nostro inviato alla Berlinale 68 è un:” Mondo cane distopico. L’ansia da isolamento in cui si conclude da sempre il cinema di Wes Anderson si materializza nel futuro nippo-canino di Isle of Dogs (opening in competizione e Orso d’Argento per la regia), secondo step del versante animato della filmografia di questo dandy texano, a nove anni di distanza da Fantastic Mr. Fox”.