L’educazione sentimentale di Il ragazzo dai pantaloni rosa di Margherita Ferri

Contro ogni previsione il film di Margherita Ferri (Zen – Sul ghiaccio sottile,  le serie Zero e Bang Bang Baby e la sceneggiatura di The Nest – Il nido) è oggi il maggiore incasso italiano del 2024 e la sua corsa non è finita a 8 milioni di euro. Ovviamente le massicce proiezioni per le scolaresche rappresentano un tassello importante di questo successo ma basta controllare gli incassi dei finesettimana per rendersi conto che Il ragazzo dai pantaloni rosa ha convinto una vasta platea. Il film è liberamente ispirato alla vicenda di Andrea Spezzacatena e di fatto ha rappresentato il primo caso in Italia di cyberbullismo che ha portato al suicidio di un minorenne. Il ragazzo il 20 novembre del 2012 si tolse la vita dopo aver subito numerosi atti di bullismo da parte dei compagni di scuola. A causa di un lavaggio sbagliato, i pantaloni rossi che Teresa, la madre di Andrea, aveva regalato al figlio si erano tinti di rosa. Andrea decise di indossarli ugualmente, senza pensare alle reazioni dei suoi compagni di scuola, che però arrivarono in maniera violenta, immotivata e crudele culminando con l’apertura di una pagina Facebook chiamata appunto Il Ragazzo dai pantaloni rosa. La madre Teresa Manes scoprì l’esistenza della pagina solo dopo la morte del figlio. Da allora la donna ha consacrato la sua vita a incontrare gli studenti e a spiegare i pericoli dei social e a denunciare il bullismo. Teresa Manes nel tentativo di elaborare la tragedia (“Andrea è uno dei capitoli della mia vita, il più bello, quello la cui fine non vorrei mai leggere, ma è finito”) ha scritto anche un libro, Andrea oltre il pantalone rosa (pag.96, euro 15, Graus Edizioni). La sua vicenda è arrivata fino al Quirinale dove, il 27 dicembre 2021, il Presidente Sergio Mattarella le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere.

 

 

L’importanza del film (scritto da Roberto Proia) fa dimenticare i difetti: su tutti l’invadenza della voce off di Andrea che si racconta, trascina lo spettatore nella sua vita, ma così non rimane uno spazio adeguato per l’introspezione e la solitudine di Andrea.  L’idea è di costruire una educazione sentimentale partendo dalla dissezione dei rapporti familiari e amicali: Andrea canta con la madre, salva il fratello dai litigi dei genitori, va al cinema con Sara, non sa come prendere lo scostante Christian. Impressiona la potenza del legame tra Andrea e la mamma, tutto appoggiato  all’interpretazione di Samuele Carrino e Claudia Pandolfi che frequentano il dolore con grande partecipazione. Esplorano gli interstizi dei sentimenti contrastanti che abitano ogni legame profondo, scandagliando con affilata precisione le differenti facce dell’amore. Recentemente l’attrice ha risposto su X, commuovendosi, alle vittime di bullismo che l’avevano contattata: «ho pubblicato quel post che per me è stata una cosa urgente che mi sono sentita di fare, una specie di piccolo sfogo, non sono abituata ma mi sembrava importante arrivare in maniera diversa alle persone che avevano voluto con me parlare in maniera così aperta. Mi sembrava che fosse necessario restituirgli qualcosa di intimo e ringraziarli per il loro coraggio».