Immaginate un Vincent Minnelli che si ritrovi a dirigere all’improvviso un film di Penny Marshall, quella delle commedie fantastiche e un po’ surreali alla Big: da uno spunto del genere potrebbe partire l’idea di Dance With Me, con cui Shinobu Yaguchi torna al film musicale, genere che aveva già frequentato in passato con opere come Swing Girls. Presentato in anteprima italiana streaming al Far East Film Festival 2020, il film racconta infatti la “disavventura” di Shizuka che, per effetto dell’incantesimo di mr. Martin, un ex ipnotista televisivo caduto in disgrazia e diventato un entertainer in fiere e teatri, ogni qual volta sente un pezzo musicale viene colta da un’irrefrenabile voglia di ballare. Un vero problema per lei che in realtà aveva abdicato a ogni desiderio di salire sui palchi dopo la brutta figura rimediata a una recita scolastica e che si era avviata invece a una promettente carriera lavorativa in una rinomata ditta pubblicitaria. L’unica possibilità di salvezza è rappresentata dal ritrovare l’ipnotista, attualmente in tour nel paese. Sfruttando abilmente il congegno da commedia, Yaguchi esalta e al contempo ribalta di segno la logica dei musical, attraverso numeri pieni di vitalità in cui lo spettatore è immerso nella visione soggettiva della “posseduta” Shizuka, capace di dominare la scena con balli acrobatici che però alla fine lasceranno dietro di sé la realtà oggettiva di astanti attoniti e ambienti devastati. Il che sembra quasi una rivisitazione ironicamente critica della “stranezza” congenita del genere, dove tutto è sempre forzatamente condizionato alla creazione di balli e i protagonisti iniziano a dimenarsi senza motivo. Ma diventa in tal modo anche un liberatorio elogio della follia che fornisce a una protagonista frustrata dalle esperienze passate una sorta di seconda occasione: un autentico viaggio iniziatico dentro le sue motivazioni reali, che la spingeranno infine a rivedere le priorità instillate da una realtà seriosa e subito pronta a deprimere il talento e a esaltare le insicurezze.
Se infatti Shizuka domina la scena, non va sottovalutato nemmeno mr. Martin, irresistibile figura di imbroglione senza talento, perennemente inseguito dai creditori, che si rivelerà invece un autentico (e inconsapevole) ipnotista – una figura che ricorda un po’ la Whoopy Goldberg di Ghost. Yaguchi compie così un’operazione di mimesi molto precisa (i toni pastello rimandano precisamente ai capostipiti minnelliani) adeguando il genere al cinismo dei nostri tempi e trovando felice sponda nelle performance dei suoi attori, le cui iconografie diventano parte del complesso sistema di riferimenti del film. Shizuka è infatti l’attrice e modella Ayaka Miyoshi, il cui talento comico con gli
occhioni perennemente strabuzzati si giova della sua esperienza di cantante; Martin è invece un insospettabile Akira Takarada, nome leggendario della saga di Godzilla che interpreta il personaggio con sorprendente verve da guitto e a quasi novant’anni sembra divertirsi un mondo. Segno di quanto l’euforia apparentemente superficiale dell’opera vada di pari passo con la consapevolezza delle risorse a disposizione, in questo elogio dei perdenti di grande professionalità.
Guarda il film on demand (sino al 4 luglio)
https://www.mymovies.it/live/feff/movie/dance-with-me/