«I ladri sono come i maghi. Lavorano sulla distrazione»
Il primo lungometraggio del greco Christos Massalas è quasi un trattato sull’illusionismo e sulla capacità (o volontà) di ingannare (e di essere ingannati) a partire dal titolo, Broadway, che non fa riferimento alla strada di Manhattan costellata di teatri, ma più prosaicamente a un teatro dismesso dove vive un gruppo di derelitti. Nelly (Elsa Lekakou), che ha un debole per cacciarsi nei guai, fa la ballerina di pole dance in un locale dove viene notata da Markos (Stathis Apostolou) che se ne innamora e la porta con sé a Broadway (il teatro), dove vivono anche Rudolph (Rafael Papad) e Mohammad (Salim Talbi), come Markos artisti del borseggio. L’arrivo di Nelly migliora la loro situazione: la giovane, usando i rutilanti costumi che ancora (r)esistono si esibisce per strada, mentre i tre rubano indisturbati i portafogli degli astanti. A completare il quadro la scimmietta Lola e il bellissimo Jonas (Foivos Papadopoulos), sorta di Lazaro bendato e in fuga, costretto a cambiare identità perché braccato dal potente e cattivo Marabù. Con l’aiuto di Nelly che vede in lui lo scopo della sua esistenza perché finalmente può «salvare qualcuno, il giovane assume le sembianze di Barbara e inizia a esibirsi con Nelly attirando ancora più spettatori e accrescendo ulteriormente gli incassi, che vengono divisi con il custode del cinema.
Un giorno Markos viene, però, arrestato e condannato a undici mesi di reclusione. Barbara e Jonas possono vivere indisturbati il loro amore e assaporare per la prima volta la libertà. Lo stesso vale per la scimmietta Lola, finalmente libera di uscire dalla sua gabbietta, e di riflesso anche per Rudolph e Mohammad. «Ero nel Paese delle Meraviglie», commenta Nelly in voce off, ma l’incantesimo ha il tempo contato. Come si diceva, tutto (o quasi) è illusione in Broadway: Nelly si illude di abbracciare una vita migliore, lasciando il locale in cui si esibisce ma finisce di fatto rinchiusa in un teatro abbandonato che lascia quasi esclusivamente per esibirsi, trovandosi nella stessa situazione della scimmietta che Markos vuole tenere sempre rinchiusa; il ritorno di Markos porterà allo scoperto le dinamiche malate del gruppo verso il padre-padrone che si illude di avere tutto sotto controllo e di decidere il destino delle persone, Jonas a suo agio nella sua nuova identità continuerà a creare illusione da uno schermo televisivo mentre Nelly, al contrario, sembra abbandonare lustrini e vestiti da sciantosa per annullarsi nella divisa e sotto il caso di chi consegna pizze a domicilio. A fare da sfondo Atene, con i suoi palazzi luminosi, i suoi hotel di lusso in cui non sappiamo cosa succede, vista per lo più dall’alto. Un palcoscenico perfetto per un interessante ibrido tra musical, dramma e thriller (con la scena del bicchiere di latte avvelenato che cita volutamente Il sospetto di Alfred Hitchcock).