In Hikari Misako è una scrittrice appassionata di audio descrizioni per non vedenti. Ad una proiezione incontra Nakamori, fotografo più anziano che sta lentamente perdendo la vista. Misako scopre presto le fotografie di Nakamori, che stranamente la riportano al suo passato. Insieme impareranno a vedere il mondo luminoso invisibile agli occhi.
La magia della luce
Ci lasciamo bagnare con naturalezza dalla luce. Ma sono stata completamente consapevole del suo vero significato solo quando ho scoperto l’esistenza della fotocamera. L’atto di fermare la luce sulla pellicola è anche un modo per segmentare il tempo. Se i ciechi potessero vedere il cinema, se potessero scrivere una storia sulle persone che li circondano, il risultato affascinerebbe tutti coloro che sono incantati dalla magia del cinema. Questa era la mia idea di partenza per questo film.
I personaggi
Il lavoro di Misako è quello di scrivere audio descrizioni dei film per i ciechi e per chi ha la vista compromessa. Eppure non aveva un motivo concreto e altruista per farne una vera carriera. La passione vera per il cinema è nata nel momento in cui esso le ha mostrato la possibilità di fuggire da una realtà sempre uguale a se stessa, perché il cinema ha il potere di trasformare una vita mediocre in un’esistenza piena. Eppure ci sono persone che non possono vedere i film e Misako trova insopportabile che si debbano rassegnare. Per questo decide di trasmettere la meraviglia del cinema anche a coloro che non possono vedere. È a questo punto che Misako trova la sua ragion d’essere nel lavoro di audiodescrizione. Nakamori ha iniziato a soffrire di una malattia degenerativa degli occhi che ha messo fine alla sua carriera di fotografo. Mentre le persone nate cieche sono comprese dalla società, questo non accade per chi perde la vista in un secondo tempo come Nakamori. Che speranza può avere per il futuro? Può davvero trovare una motivazione per continuare a vivere? Ci sono cose che non riusciamo a capire anche se possiamo vederle? E, viceversa, ci sono cose che capiamo anche se non possiamo vederle? Quando ho controllato l’audio descrizione del film Le ricette della signora Toku, mi sono accorta che chi scrive le audio descrizioni ha una conoscenza più completa e approfondita del cinema dei registi stessi. E ho istintivamente capito di voler fare un film su di loro.
Il cinema
Misako vuole che il cinema trasmetta una sensazione di speranza. È delusa dalla sua vita, perché non riesce a superare i suoi traumi. Ma quando si rende conto che il cinema non è come la vita e che i registi non fanno film in cui c’è solo speranza, il suo unico scopo diventa trovare il modo migliore di “far vedere” i film a persone che altrimenti non potrebbero goderne. Nakamori è un fotografo che non ha ancora perso completamente la vista, ma vive ogni giorno con la preoccupazione che questo accada. Ecco perché considera lo scrittore dell’audio descrizione troppo didascalico e invadente. Per questo esprime un giudizio forte contro Misako. Apparentemente Misako e Nakamori sembrano avere valori opposti, e si respingono a vicenda, ma in profondità hanno qualcosa in comune. Ed è solo quando si identificano l’uno nell’altro che può nascere tra loro un vero e proprio legame. È il potere del cinema ad unirli. Ed essendo io coinvolta nella parte produttiva delle cose, è stato un processo molto difficile per me realizzare un film il cui tema è proprio il cinema. Fino alla fine sono stata tormentata da come fondere il mio film con il film all’interno di Hikari. Alla fine ho capito che questa fusione doveva avvenire nel buio della sala cinematografica.