The Sick Bag, Nick Cave. Alla fine tutti sono venuti a vivere dentro me

204Con The Sick Bag Song (Bompiani pag.176 euro 17) Nick Cave ci rende partecipi di sogni, impressioni, sensazioni che l’hanno attraversato durante l’ultimo tour effettuato in Nord America con i Bad Seeds, la sua storica band. Dalle 22 città che l’hanno visto esibirsi Cave è ripartito con appunti, pensieri, poesie e fatti (reali). Introspezione dall’andamento di una ballata, ricerca senza rete, il libro ci interroga sul mistero dell’ispirazione. Breviario affettivo, geniale inventario di situazioni (l’assenza, l’attesa, il colloquio, la dedica…), esaltazione dell’innocenza dell’immaginario, vademecum carnal-sentimentale. Per Cave un’impressione trascolora in un’altra impressione e sullo sfondo si percepisce un abbandono lirico indeterminato grazie al quale l’autore guarda al proprio mondo con una lente diversa, nel tentativo di cogliervi un barlume di verità non effimera. Da non mancare, in attesa di vedere al Festival di Venezia One More Time With Feeling il film che Andrew Dominik ha dedicato alla gestazione di Skeleton Key, il nuovo  album di Nick Cave e dei Bad Seeds (in uscita il 9 settembre).  (M.R.)

 

Qui sotto le pagine scritte l’11 luglio 2014 e consacrate alla tappa di Los Angeles.

 

Los Angeles

 

Alla fine tutti sono venuti a vivere dentro me.

Mentre sto sul bordo del letto king-size

Nel Sunet Marquis di West Hollywood,

Come un piccolo dio eretto,

Il mio cuore è legato ai binari di un treno che strilla.

Alla mia sinistra, nell’ombra, un pilone di cemento, alla mia

destra,

I rami letali di un albero semicaduto.

Tu giaci nuda e in parte sommersa

Dall’acqua melmosa che scorre sotto, e sfogli con disinteresse

Un manuale motivazionale.

Alla fine tutti sono venuti a vivere dentro me.

Sono una casa stregata che geme e ansima per i ricordi.

I letti tremano e le ante delle credenze si spalancano senza che

nessuno le apra,

Le sedie si impilano e disimpilano da sole.

Schizzi di ectoplasma nell’aria.

Le mie budella stridono come catene di metallo.

Metti il libro da parte e sollevi la tua fica nell’aria.

Gemi ed emetti un lampo di tensione ferale che spezza

Braccia e gambe all’indietro, la tua gola rigida e colma,

Stesa e spaccata, e la tua sottile lingua nera, animalesca,

Che ondeggia verso di me nella luce arancione.

Dico:

Sono sceso dalle colline,

Ho attraversato fiumi e montagne,

Ho viaggiato per autostrade,

Sono entrato nelle tue umide e oscure fortezze,

 

 

Per essere con te stasera.

Sono il veicolo che hai scelto per entrare e uscire.

Sei bianca come un fiocco di neve nel sole del mattino.

Formo un’ombra enorme contro il cielo.

Come una divinità in miniatura, fisso l’acqua scura.

Faccio scorrere via le mie piccole canzoni da sotto di te,

Sono un minuscolo dio che striscia per un mondo immenso,

E divento un dio ingordo che striscia per un minuscolo mondo.

Apriti, mio tesoro!

Siamo saltatori luminosi, tutti noi, qui in questo letto stanotte.

Insieme renderemo diversi i nostri domani.

Copyright
© Nick Cave 2015
© 2016 Bompiani / Rizzoli Libri SpA

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