A Perugia Gianni Berengo Gardin fotografa lo studio di Giorgio Morandi

Fino al 28 settembre 2025, la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, nello spazio CAMERA OSCURA dedicato alla fotografia, ospita la mostra Gianni Berengo Gardin fotografa lo studio di Giorgio Morandi, a cura di Alessandra Mauro. L’esposizione raccoglie 21 dei più significativi scatti realizzati da Gianni Berengo Gardin nel 1993, quando viene chiamato per documentare i luoghi dove ha lavorato il grande pittore emiliano, in occasione dell’apertura a Palazzo d’Accursio a Bologna del Museo Morandi. Prima di smantellare lo studio, era necessario che lo si immortalasse per sempre. L’obiettivo di uno dei più importanti fotografi del Novecento penetra così negli ambienti dove sono nati i capolavori di Giorgio Morandi (Bologna, 1890-1964), per raccontare la stratificazione di luoghi tanto vissuti, l’usura e la familiarità evidente con quelle stanze che sono state abitate ogni giorno per anni. Gianni Berengo Gardin entra così nell’intimità di Giorgio Morandi; si ferma sugli oggetti tante volte osservati e ritratti nelle tele. Con attento pudore, il fotografo registra lo spazio del pittore: il cappello lasciato sul letto, il materasso che sembra riportare ancora l’impronta del suo corpo, per proporre un piccolo grande “viaggio in una stanza” che ha la portata di una vera avventura esistenziale. Ma soprattutto Berengo Gardin fissa attraverso l’obiettivo i vasi, le bottiglie, i piatti, le caffettiere e tutte le cose che Morandi ha disposto con sapienza e ordine, prima e dopo averle riprodotte nei suoi quadri. All’interno di CAMERA OSCURA, osserviamo quindi il dietro le quinte del lavoro del maestro, con la possibilità di comprendere ancora meglio il segreto dei suoi dipinti. In apertura Gianni Berengo Gardin, Uno dei ripiani utilizzati per le composizioni nello studio, 1993, Archivio Gianni Berengo Gardin, Milano © 2025 Gianni Berengo Gardin / Fondazione Forma per la Fotografia / Contrasto.

 

Gianni Berengo Gardin, Il cappello di Morandi e alcuni libri conservati accanto al letto nello studio, 1993, Archivio Gianni Berengo Gardin, Milano © 2025 Gianni Berengo Gardin / Fondazione Forma per la Fotografia / Contrasto

 

Grazie a due eccezionali prestiti dal Museo Morandi di Bologna – Giorgio Morandi, Natura morta, 1951, olio su tela; Giorgio Morandi, Natura morta con oggetti bianchi su fondo scuro, 1930, incisione all’acquaforte da matrice di rame – l’esposizione perugina crea un inedito confronto tra le immagini di Berengo Gardin, nel loro impeccabile bianco e nero, e i colori delicatissimi di Morandi, che ha trasformato un’ossessione in pura poesia: la documentazione fotografica diventa evocazione poetica, registrazione puntuale di una pratica artistica fatta di misura e contemplazione.

 

Studio di Giorgio Morandi 1993 – Gianni Berengo Gardin, Lo studio, 1993, Archivio Gianni Berengo Gardin, Milano © 2025 Gianni Berengo Gardin / Fondazione Forma per la Fotografia / Contrasto

 

Gianni Berengo Gardin, Lo studio, 1993, Archivio Gianni Berengo Gardin, Milano © 2025 Gianni Berengo Gardin / Fondazione Forma per la Fotografia / Contrasto